Guida fiscale: l’alfabeto delle tasse
Fonte Virgilio
“A” come aliquota, “I” come imposta e “C” come confusione. Ecco una piccola guida per comprendere il linguaggio del Fisco
Pubblicato il 06/07/11in Economia, Tasse,|TAG: tasse, fisco, imposte
la sorpresaÂ
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la stangataÂ
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Vi gira la testa? Complimenti siete entrati nel modo dei tributi. “Che schifo meglio starne alle larga!â€, potreste affermare. Invece no: sappiate che se avete intenzione di scappare dalle tasse, saranno le tasse a rincorrervi.
Scherzi a parte, il sistema fiscale di uno Stato svolge una funzione essenziale per la convivenza civile. Scuole, sanità , ordine pubblico sono solo un piccolo esempio dei servizi che non potrebbero esistere senza un sistema impositivo. Certo il linguaggio del fisco è tutt’altro che semplice, anzi la materia è così complicata che per forza si deve ricorrere a dei tecnicismi. Questo non impedisce, però, di cercare comprenderlo per capirne la delicata funzione e per conoscere fino in fondo i propri diritti.
Un’imposta per ogni lettera
Accise: le imposte che si pagano sul consumo dei prodotti energetici (famosissime quelle sulla benzina) e degli alcolici.
Acconto: è l’importo che si versa come anticipo dell’imposta sui redditi dovuta per l’anno in corso. L’acconto si paga se il debito d’imposta, calcolato sulla base della dichiarazione dei redditi, è superiore a 51,65 euro.
Addizionale: è un’imposta dovuta dalle persone fisiche. Come dice la parola, questa imposta si aggiunge alle altre da pagare (in genere le imposte sui redditi). E’ calcolata in base ad un aliquota fissa. L’addizionale è destinata alla Regione (addizionale regionale) oppure al Comune (addizionale comunale).
Aliquota: è la percentuale che si applica al reddito tassabile per stabilire le imposte da pagare. Attualmente sono previste cinque aliquote: 23% fino a redditi di € 15.000; 27% oltre € 15.001 e fino a € 28.000; 38% oltre € 28.001 e fino a € 55.000; 41% oltre € 55.001 e fino a € 75.000; 43% oltre € 75.001.
Base imponibile: il reddito su cui si applica l’aliquota per stabilire l’imposta da pagare.
Caf: organizzazioni, iscritte in un apposito albo tenuto dall’Agenzia delle entrate, che svolgono attività di assistenza per la compilazione e la presentazione delle dichiarazioni dei redditi.
Cud: è una certificazione consegnata ai lavoratori dipendenti e ai parasubordinati, in cui risultano i redditi percepiti, le imposte pagate e i contributi previdenziali versati nel corso dell’anno precedente.
Deduzioni: spese che si possono sottrarre dalla base imponibile. La deduzione riduce l’imposta da pagare visto che opera sull’aliquota che si applica sul reddito complessivo. Tipici esempi di spese deducibili: i contributi previdenziali e i familiari a carico.
Detrazioni: spese che si traducono in uno sconto sull’imposta da pagare. Esempi: le spese sanitarie e gli interessi passivi sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale.
Esonero dalla dichiarazione dei redditi: alcune categorie di contribuenti non sono obbligate a presentare la dichiarazione. In particolare sono esentati chi possiede solo: 1) reddito di lavoro o di pensione; 2) reddito da fabbricati, derivante esclusivamente dal possesso dell’abitazione principale; 3) reddito da terreni o da fabbricati complessivamente non superiore a 185,92 euro; 4) solo redditi esenti o soggetti già a tassazione.
F23: modello che si utilizza presso banche, poste e concessionari delle riscossioni, per i versamenti a favore di enti diversi dall’amministrazione finanziaria (per esempio: i Comuni). Alcune imposte indirette si pagano con il modello F23: l’imposta di registro e le imposte catastali.
F24: il modello F24 è utilizzato per pagare le imposte sui redditi, l’Ici, l’Iva, l’Irap, le addizionali regionali e comunali, i contributi previdenziali (Inps, Inail, Enpals, Inpdai), gli interessi nel caso di pagamenti rateali. Il modello si utilizza anche per pagare i diritti d’iscrizione alle Camere di commercio. Inoltre è utilizzato per saldare errori e ritardi nel pagamento delle imposte e per procedere alle sanatorie fiscali previste dalla legge.
Ganasce fiscali: blocco della possibilità di circolazione di un veicolo nel caso non sia effettuato il pagamento delle tasse. Le ganasce fiscali sono definite anche fermo amministrativo.
Ici: imposta di competenza dei Comuni che interessa il possesso di fabbricati, aree fabbricabili o terreni agricoli. L’abitazione principale è esente dall’imposta.