Napoli-MORETTO (Pdl): “Ho chiesto al Prefetto ed al Sindaco di non aprire il sito di stoccaggio in via Gianturco, rischio di disordiniâ€
Gruppo Consiliare Popolo della LibertÃ
Consigliere comunale Vincenzo Moretto
Prot. nr. 84/2011                                                                                                                                                                     Napoli, lì 14 Aprile 2011
Alla cortese attenzione degli Organi di Stampa, con preghiera di pubblicazione e tele-radio-web diffusione
COMUNICATO STAMPA
 Il Comune di Napoli ha intenzione di aprire in città aree di stoccaggio provvisorio dei rifiuti, il primo in via Santa Maria del Pianto ed il secondo in via Emanuele Gianturco (nell’area dell’ex Palazzetto dello Sport), proprio a ridosso delle abitazioni. “Ho scritto in data odierna due distinte note al Prefetto ed al Sindaco di Napoli chiedendo di sospendere l’efficacia dell’Ordinanza Sindacale che prevede l’apertura di due siti di stoccaggio dei rifiuti per la parte che riguarda via Emanuele Gianturco perché tale decisione creerebbe sicuramente disordini da parte dei residentiâ€. È quanto ha affermato il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, Vincenzo MORETTO, consigliere comunale del Pdl. “L’eventuale uso di tale struttura è quanto meno inappropriato ed inopportuno†– secondo quanto afferma Moretto – “in quanto lo stesso si trova proprio a ridosso delle abitazioni cittadine ed in una zona già ampiamente mortificata e dove l’effluvio maleodorante dei rifiuti in avanzato stato di putrescenza (andiamo incontro alla stagione estiva soggetta ad elevate temperature ed i cittadini non potrebbero rimenere con le finestre chiuse) sarebbe “sentito†dai 96.000 residenti che non sopporterebbero tale nauseabondo olezzo. Con l’apertura di tale sito di stoccaggio, un’eventuale protesta dei cittadini, assolutamente comprensibile e non condannabile, porterebbe i cittadini a chiudere l’ingresso dell’autostrada A1 perché trovasi proprio a pochi metri di distanza dalle loro abitazioni. Ciò comporterebbe una ricaduta oserei dire a livello nazionale poché tutti i mezzi pesanti e gli autoveicoli dovrebbero sfruttare lo svincolo di Via Marina oppure quello vicino al cimitero di via Santa Maria del Pianto, causando danni gravi ed irreversibili. Vorrei significare, inoltre, che tutta la zona è un’area già interessata da suoli industriali con attività altamente inquinanti, dismessi e non, suoli mai bonificati, dove già insiste un impianto di combustione, molto contestato dalle popolazioni dell’area orientale di Napoli, e comunque riconvertito a gas e riavviato in produzione, dove vi è anche la vasca di decantazione delle Ferrovie dello Stato, regalo di Bassolino, infine, ma non alla fine dei guai, ospitante ben due impianti di depurazione delle acque, certo non di enorme impatto ambientale, ma neppure di grande piacevolezza esistenziale. Il degrado nella zona è sovrano, come ho avuto modo di rammentare alla S.V., visto anche il grande traffico di prostituzione minorile e non su via Galileo Ferraris e Via Emanule Gianturco e zone limitrofe, con insediamenti rom abusivi che crea solo tensione fra i residenti, con gli extracomunitari che prima stavano a Pianura ed ora sono stati “deportati†a Poggioreale, con un mercatino delle pulci e l’ex area del mercato del ferro in completo abbandono, senza infrastrutture per i giovani, con un’altissima percentuale di disoccupati. Senza contare che non è previsto lo smantellamento delle precedenti attività industriali ad alto rischio, tra le quali i numerosissimi grandi impianti di stoccaggio dei gas industriali, e neppure è programmata la bonifica di un solo suolo inquinato, a partire da quello dell’ex-AGIP, teatro dell’esplosione devastante di un depositoâ€.
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