Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5, 1)

Lasciarono tutto e lo seguirono (Lc 5, 1)
- La domenica “della vocazione come dono”. La liturgia della
Parola di oggi ci invita a riflettere sulla chiamata di Dio. La
pagina del Vangelo di Luca risulta composta da tre scene ben
distinte: a) Gesù, che insegna dalla barca alle folle; b) il
miracolo della pesca; c) la trasformazione: da pescatori di pesci
a pescatori di uomini. Ogni vita è una vocazione, e ogni
vocazione è legata ad una missione da compiere. L’Antico Testamento e il Nuovo Testamento sono
pieni di chiamate di Dio, di riposte e rifiuti dell’uomo. La chiamata è una libera proposta di Dio fatta
a un uomo libero. Ancora oggi Dio continua a chiamare. - Saremmo tentati di pensare alla bellezza della chiamata, ma Pietro si ricorda solo della confusione,
della paura, dell’umiliazione, quando fu chiamato da Gesù. Prima d’incontrare Gesù, Pietro aveva
una buona opinione di sé, faceva affidamento sulle sue abilità, ma la chiamata di Gesù ha distrutto
il suo orgoglio. Gesù lo ha preparato alla dignità di capo della chiesa attraverso la rivelazione della
sua debolezza: Pietro, così impetuoso, così sicuro di sé, così pronto all’iniziativa, ha supplicato Gesù
di allontanarsi da lui, peccatore (Lc 5,8). Avrebbe certo avuto ancora bisogno di esperienze dolorose,
di fallimenti, di tradimenti, prima d’imparare a fondo la lezione, prima di poter dire a Gesù: “Signore,
tu sai tutto, tu sai che io ti amo!” (Gv 21,17). - “Prendi il largo e cala le reti!”. Un invito anzitutto all’ottimismo. Abbi fede, vola in alto, fidati di
Dio, via ogni meschinità. “Prendi il largo!” verso le regioni sconosciute del tuo essere segreto.
“Prendi il largo!”, abbandona la tua vita alla corrente della fede e le onde ti porteranno in mare
aperto. Ma attenzione: “Cala le reti!”, cioè niente miracolismi; Dio non vuole fare tutto da solo; i
pesci non sono caduti da soli nella rete, ma Pietro ha messo a disposizione la barca e tutto se stesso,
ha chiesto aiuto ai compagni affinché la gioia non fosse di uno ma di molti. - C’era una volta un uomo triste; gli sembrava che la sua vita non valesse niente; era sposato e aveva
dei figli; il giorno lavorava per mantenere la famiglia; quanto guadagnava era appena sufficiente; i
figli crescevano, lui lavorava e si sentiva invecchiare; non c’era rimedio: finita una preoccupazione,
ne cominciava un’altra. La sua vita gli sembrava proprio come una rete che ritornava su sempre
vuota. Una notte non riusciva a prendere sonno per la disperazione, e dopo tanti anni aprì il Vangelo
per caso: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla, ma sulla tua parola
getterò le reti. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci”. Gli sembrò di capire. Le reti
sono vuote o piene se sono gettate o no nel nome di Dio. E per la prima volta provò una grande
gioia. Quando poi lesse più avanti: “Non temere!” scoppiò in un pianto di gioia. Aveva capito che la
vita ha valore solo se vissuta nella fiducia in Dio. Chi ha un “perché” nella vita, riesce a superare ogni
“come” nella sua vita. BUONA VITA!
Le Sante Radici – השׁרשים הקדשים
Per contatti: francescogaleone@libero.it