APPELLO – MANIFESTO PER L’EUROPA CHE VIENE INCONTRO DI CHI NON HA PARTITO E NON TROVA PACE PER ELEGGERE LA PACE
La pace non è dopo la guerra, la pace è il principio della convivenza
umana. La liberazione si coniuga alla pace. La libertà è fatta di legami che
rendono la pace il sentimento dell’unione. La pace è al fondo dell’animo di
ognuno, la pace è legame della civiltà per la costruzione del mondo della
vita. La pace ha ispirato il manifesto dell’Europa, perché la pace è unione.
Facciamo appello a tutti gli elettori perché vadano a votare l’8 e 9
giugno nelle elezioni per rinnovare il Parlamento Europeo. Votare è
più che mai necessario di fronte all’incubo minaccioso e angosciante di
una possibile terza guerra mondiale.
Votate scegliendo le formazioni che hanno nel valore della Pace e
nell’ispirazione europeista dei padri fondatori dell’Europa Unita la loro
proclamazione di identità e date la preferenza nelle liste a uomini e donne
che esprimano la voce della pace come ispirazione fondamentale e priorità
indiscussa del proprio programma politico e la cui biografia personale,
intellettuale ed etica sia garanzia di coerenza ed autonomia nella
costruzione di un’Europa fattore di Pace.
Siamo anche davanti alla minaccia di una “democrazia assoluta” fondata
solo sulla paura di perderla. Sempre meno cittadini esercitano il diritto di
voto come sempre meno sono le nascite, il mondo è sempre più senza
memoria e storia consegnato all’istantaneità dell’emozione immediata. La
politica è lontana e svilita quanto più allontana la pace.
La pace soltanto è quel denominatore comune che tiene insieme benessere
e sicurezza, dignità e lavoro, comune e singolare, identità e differenza; il
simbolo della pace è l’ospitalità. Solo la pace può lenire il dolore
insopportabile di profughi e bambini che camminano soli fra le macerie
delle case abbattute da una guerra terroristica. Solo la pace assicura la
giustizia sociale e fa dell’unità non più una misura ma l’unione sociale
delle tante comunità che abitano e vivono il paese Europa.
APPELLO SOTTOSCRITTO ANCHE DA RAFFAELE NOGARO, VESCOVO EMERITO DI CASERTA
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