Videro dove dimorava e rimasero con Lui.

Domenica 14 gennaio 2024
II Domenica del Tempo Ordinario
+ VANGELO (Gv 1,35-42)
Videro dove dimorava e rimasero con Lui.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’Agnello di Dio!». E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. Gesù allora si voltò e, vedendo che Lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove Egli abitava e quel giorno si fermarono presso di Lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e Lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)». Parola del Signore
Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Una delle credenze nate dalla credulità popolare ebraica riguardava la conseguenza dei peccati: secondo loro le disgrazie avvenivano sempre a causa dei grandi peccati. È vero che i peccati comportano conseguenze imprevedibili, però nessuno può precisarle esattamente perché non si conoscono né i peccati degli altri né le loro intenzioni nel compierli.
Ci sono tre condizioni per determinare un peccato mortale: deve avere per oggetto una materia grave, si deve compiere con piena consapevolezza e deliberato consenso. Senza la piena consapevolezza non c’è peccato mortale, forse solo veniale, inoltre bisogna avere l’intenzionalità di compiere un peccato.
È innegabile che una persona lucida e determinata a trasgredire uno o più Comandamenti, commette peccati gravi. Non c’è alcuna attenuante credibile. Comunque gli altri non potranno mai conoscere il grado di consapevolezza e la volontarietà.
La credenza degli ebrei non ci riguarda in modo completo, parzialmente c’è qualcosa di simile ma loro non avevano conosciuto Gesù e quando Lui si presentò ad insegnare la vera dottrina Lo uccisero. Così agiscono i cattivi contro i giusti, fedeli a Dio e amano la verità.
Le conseguenze dei peccati mortali sono devastanti, ma contrariamente agli ebrei siamo sicuri che non arriverà immediatamente una punizione da parte di Dio, perché Lui è Amore e ci dona tante possibilità per convertirci, vuole salvare i suoi figli maldestri e viziosi.
I peccati gravi annientano lentamente la vita spirituale, già quando si commettono si rompe la comunione con Dio per la perdita della Grazia e si perdono i meriti e i doni dello Spirito Santo. Si rimane soli, senza la corazza che prima proteggeva dai diavoli e dai pericoli, senza il fervore che facilitava la preghiera e le penitenze, senza il vivo desiderio di meditare ogni giorno il Vangelo.
Questa è la ragione della presenza della noia quando si vuole meditare e pregare. Non è tanto la distrazione, essa è una conseguenza, c’è un impedimento molto più profondo ed è la mancanza di gioia nel pregare, della volontà di pregare proprio perché non c’è più il fuoco vivo del fervore spirituale.
Le conseguenze dei peccati gravi sono negativi e rendono l’uomo meno uomo, il cristiano non riesce più a vivere da cristiano.
Chi vive costantemente nei peccati gravi oltre ad essere molto confuso, diventa sempre più ostentatore, fanfarone, egoista, bugiardo e ipocrita.
NON INTENDO QUEI BUONI CATTOLICI CHE PECCANO PER DEBOLEZZA E SI ACCORGONO DEI LORO ERRORI, VOGLIONO RIMEDIARE CON LA CONFESSIONE O QUANTOMENO CON LE PREGHIERE VERSO QUANTI SONO STATI COLPITI SENZA UNA VERA INTENZIONE CATTIVA. NELLE LORO OPERE NON VOGLIONO ARRECARE DEL MALE AGLI ALTRI E CONTROLLANO PENSIERI E PAROLE. QUESTI CATTOLICI SONO MOLTO GRADITI A GESÙ.
Vivere nei peccati gravi e senza il vivo desiderio di pentirsi davanti a Dio e confessarli al Sacerdote, rende la persona molto vulnerabile e pronta a qualsiasi opera dannosa per sé e per gli altri. Spesso agisce con superficialità e la sua responsabilità rimane sempre enorme.
Una brava persona che pecca ricorre alla Confessione, chiede perdono a Gesù. Se invece non ricorre al perdono di Gesù, gradualmente perde la spiritualità che possedeva, in quanto il fervore si spegne e la Fede è inattiva. Le preghiere sono pressoché inutili.
Per non sbagliare cammino spirituale e trovare le risposte di Dio nei dubbi e nelle scelte da fare, è indispensabile un Padre spirituale.
NON BISOGNA COMUNQUE FREQUENTARE QUELLI CHE SI PRESENTANO SIMPATICI. L’AMICIZIA RISPETTOSA DEI RUOLI È UN ASPETTO BUONO MA I SACERDOTI CON CUI CONFIDARSI E CONFRONTARSI SI CERCANO PER LA LORO VITA SANTA E PENITENTE, LA CAPACITÀ DEL DISCERNIMENTO, IL DISTACCO DALLE COSE MONDANE, LA PROFONDA CONOSCENZA DELLA SPIRITUALITÀ CRISTIANA!
Una buona guida spirituale si riconosce dalle sue opere sante e poi dalle parole che pronuncia.
In molti casi di Sacerdoti buonisti, in mezzo a parole mielose si trovano indizi di modernismo protestante o di paganesimo spirituale. Un disastro!
Nessuno di voi affiderebbe un figlio o una figlia a qualcuno che è esperto nel dire belle parole ma poi ai ragazzi insegna a drogarsi e anche opere pervertite. Non affidereste neanche l’anima a un Pastore «cieco» che ha perduto la Luce di Dio.
Se un cieco si fa guidare da un altro cieco, dove finiranno? «Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!» (Mt 15,14).
Il cristiano maturo deve saper vigilare anche su quello che i sensi non percepiscono e deve seguire non ciò che piace umanamente, ma quanto fa bene all’anima. Deve trovare una attrazione spirituale, come una spinta interiore che arriva dallo Spirito Santo.
Non si diventa cristiani autentici, migliori e spirituali quando si segue la sfera umana di un Sacerdote e si confonde il sacro con il profano.
Oggi è indispensabile trovare una guida esperta nelle cose di Dio, un Padre spirituale pienamente disponibile ad ascoltare e a indicare esclusivamente la Volontà di Dio. Deve essere totalmente fedele a Gesù Cristo. Deve seguire con estrema convinzione il vero Magistero della Chiesa, in caso contrario è una rovina e occorre allontanarsi!