ARIENZO. “TUTTI A S. AGOSTINO DI ARIENZO
GIOVEDÌ 16, C.M., ALLE ORE 17:00†PER PARTECIPARE ALL’EVENTO PROGRAMMATO DA
MONSIGNOR FRANCESCO MARIA PERROTTA
(in programma la benedizione delle immagini sacre riprodotte, Ministro don Mario De Lucia, Arciprete di S. Andrea Apostolo; intervento del Sindaco, dott. Giuseppe Guida; conferenza di don Ciccio; coordinatore il sacerdote dott. Don Raffaele D’Addio)
di Paolo Pozzuoli
“Tutti a S. Agostino di Arienzo Giovedì 16, c.m., alle ore 17:00†è l’invito che Monsignor Francesco Maria Perrotta, don Ciccio, apostolo delle emozioni, ha rivolto agli arienzani e ai fedeli nella storica Chiesa di S. Agostino, completamente restaurata – sentita ed immensa gratitudine dunque al Signor Sindaco di Arienzo, dottor Giuseppe Guida che si è prodigato per la ristrutturazione anche della Chiesa dell’Annunziata – perché possano vivere nuove emozioni alla vista delle storiche immagini “Deposizione di Gesù, Madonna del Buon Consiglio, S. Donato, S. Agata, S. Tommaso Villanova, S. Nicola Tolentinoâ€, splendidamente riprodotte dalle tele originali che adornavano la Chiesa, rendendola ancora più bella.
Chiesa antica S. Agostino la cui storia è dettagliatamente riportata nel libro “LA CHIESA ED IL MONASTERO DI S. AGOSTINO DI ARIENZO†di don Ciccio, pubblicato nel mese di giugno dell’anno 1980. La Chiesa di S. Agostino vanta pregiati affreschi e una tomba, monumento sepolcrale di marmo bianco, che rimane una delle poche sculture sepolcrali del ‘400 conservate nel nostro meridione. Imponente e vivace al tempo stesso secondo i canoni di una architettura funeraria espressione architettonica della ‘scuola’ napoletana culturale-artistica-storica. È, in breve, il sepolcro di Giovannella Stendardo, nobile feudataria di Arienzo, fatto costruito ‘forma di padiglione’ dal figlio Francesco, diacono.
Il sepolcro, nel suo interno custodiva le ceneri di Giovannella, ricordata con l’epigrafe riportata – il primo rigo recita “ossa ioannellae saxo conduntur in isto†– sulla fascia avvolgente un leone rampante, simbolo dello stemma di famiglia. C’erano inoltre la statua e l’effigie di Francesco con l’abito di diacono.
Mi piace qui ricordare gli altri due momenti particolarmente intensi, emozionanti, indimenticabili regalati da don Ciccio e vissuti con profonda partecipazione in questo gioiello architettonico.
Il primo risale al mese di dicembre dell’anno 2007: poesia, musica, recitazione, interpreti (proff. Rosaria Liguori, Ulisse Loni e Pasquale De Marco) e regista (don Ciccio) eccellenti.
Il secondo risale al mese di marzo dell’anno 2011: convegno dal titolo «L’ALTRA FACCIA DEL RISORGIMENTO» (ricorrenza del 150° anniversario dell’Unità d’Italia) che vide impegnati personaggi di elevato spessore culturale. Con don Ciccio, gli avvocati Antonio Giusso e Pasquale M. Onorati, il Prof. Pasquale Giustiniani ed il sindaco, Dr. Giuseppe Medici.