LEONE D’ORO DI VENEZIA AL CARDINALE SEPE, VINCENZO SCHIAVO: «UN PREMIO PER LA SUA OPERA PASTORALE E UMANITARIA A NAPOLI»

Il premio è stato consegnato stamane al Tempio dell’Incoronata, il cardinale: «Ringrazio tutti, spero di aver lasciato segni di speranza per una città piena di problemi ma anche di eccellenze»

Il cardinale Crescenzio Sepe ha ricevuto a Napoli il “Gran Premio internazionale Leone d’oro di Venezia” dalle mani del console della Federazione Russa in Napoli e Presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo. A premiarlo anche il presidente della Fondazione “Leone D’Oro” Sileno Candelaresi. La consegna del prestigioso premio “alla carriera” si è svolta stamane presso Il Tempio dell’Incoronata, Basilica Pontificia, di Capodimonte. L’ex arcivescovo di Napoli Sepe è stato insignito del riconoscimento per l’impegno e i nobili obiettivi conseguiti sia nella sua missione pastorale che umanitaria. La commissione del Gran Premio Internazionale (di cui Vincenzo Schiavo è vicepresidente) non ha avuto dubbi nel premiarlo per le sue molteplici attività.

«Il Cardinale Sepe merita questo riconoscimento – ha affermato Vincenzo Schiavoper tutto quello che fatto: per aver denunciato la presenza di malavita e averla ammonita con vibranti rimproveri, per come ha aiutato i poveri e per come sia riuscito, con i vari pranzi di Natale di Pasqua, a raccogliere fondi importanti destinati in opere di misericordia, a favore dei bambini ricoverati nei reparti oncologici o per i bisognosi. Ha fatto tanto per la nostra chiesa. Per quanto mi riguarda non è stato solo il mio pastore, la sua opera è stata una grande scuola di carità, mi ha indicato la strada da percorrere. Anche per questo ho sostenuto fortemente la sua candidatura: l’opera di Crescenzio Sepe ha lasciato un segno a Napoli e questi sono gli esempi che servono ai napoletani, non dimenticando che servono pure per confortare l’economia sana di questa città».


Crescenzio Sepe è apparso molto gratificato dal riconoscimento: «Ringrazio tutti, la Diocesi e la nostra comunità in primis, ma ovviamente anche coloro che mi hanno assegnato questo premio. Quello che abbiamo fatto è la sintesi di quello che possiamo fare, tutti insieme, perché noi siamo solo umili collaboratori del Signore. Cerchiamo, ancora oggi, di realizzare quello che può essere utile alla gente, ai bambini, ai malati, alle mamme. Abbiamo provato cercato di dare una risposta a tutti loro. Non significa che abbiamo risolto i tanti e gravi problemi di Napoli ma speriamo di aver dato segni di speranza. E’ la testimonianza che esiste una Napoli bella, nobile e buona, composta da eccellenze, che riesce a dare tanto di se stessa per far crescere la nostra comunità e la nostra società».

Infine Sileno Candelaresi: «Il Cardinale Sepe in tanti anni di onorata vita pastorale e per tutto quello che ha fatto per Napoli e per la Campania meritava questo prestigioso premio, riconosciuto a livello mondiale. Glielo abbiamo portato nella sua città con tanto amore anche perché lui ha dato tanto a Napoli, ai suoi fedeli e ai bisognosi».

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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