SANTA MARIA LA FOSSA DALL’AFRICA CON… AMORE
di Peppino PASQUALINO
    <C’era una volta l’Africa…>, inizierebbe così la favola d’amore che si è concretizzata tra Blessing e Jalal, i due africani che hanno visto finalmente coronare il loro sogno unendosi in matrimonio presso la sala consiliare del Comune di Santa Maria la Fossa alla presenza di Giusti Antonio, il presidente del consiglio comunale fossataro, per l’occasione ufficiale di stato civile in sostituzione del sindaco Nicolino Federico impedito.
    Le loro storie impresse sui volti e il ricordo della loro terra magica e ricca di colori, dalla quale sono stati costretti a fuggire, hanno trovato vita nell’arco dei loro sorrisi, quei sorrisi resi possibili dal sostegno quotidiano e costante degli operatori territoriali di <SOLIDARCI>, l’associazione dello SPRAR (adesso denominato SAI, Sistema Accoglienza e Integrazione), il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati attuato sul territorio nazionale dal Ministero dell’Interno.
A Santa Maria la Fossa, dal 2014, presso la dimora di Via A. Manzoni, SOLIDARCI gestisce il progetto di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei richiedenti asilo politico a livello locale così come anche a Santa Maria Capua Vetere, Telese, Succivo e Gricignano d’Aversa. Quelle drammatiche immagini televisive che tutti vediamo, quegli sbarchi notturni sulle coste calabresi e siciliane, quegli interventi di salvataggio in mare che l’ipocrisia spesso utilizza per il proprio tornaconto politico, quei volti scolpiti dalla paura trovano, dopo l’agognato sbarco, finalmente un respiro amico, un abbraccio accogliente, il tepore di un sorriso.
Sono centocinquanta, tra nigeriani, nigerini, ghanesi, maliani, senegalesi, somali, pakistani, iracheni, afgani, gli stranieri accolti dal 2014 ad oggi nella sede SPRAR di Santa Maria la Fossa, quelli che si sono alternati per poi essere smistati in altre realtà nazionali, extra nazionali o in itinerari lavorativi dopo un periodo di apprendistato e formazione al lavoro.
Intanto la nigeriana Blessing e il ghanese Jalal, già genitori di una bambina di due anni, soltanto adesso hanno potuto unirsi in matrimonio perché finalmente in possesso di tutta la documentazione utile reperita con pazienza certosina tramite le ambasciate dei loro paesi.
L’accoglienza, il sostegno in ogni azione quotidiana, l’assistenza legale, amministrativa e sanitaria, l’accompagnamento presso la Questura di Caserta, l’azienda sanitaria locale, l’agenzia delle entrate, tutte azioni che Giovanni Giordano, Raissa Pasqualino, Teresa Piccirillo, Anna Pisani, Elena Raimondi e Claudio Taccogna, gli operatori S.A.I. coordinati da Aniello Zerillo e sostenuti dai mediatori culturali Joy (nigeriana) e Nasser (tunisino), praticano quotidianamente per rendere possibile l’integrazione e colorare di speranza una vita che per tanti rifugiati è ancora grigia.