+ VANGELO (Gv 17,20-26)

Giovedì 6 giugno 2019

VII Settimana di Pasqua

+ VANGELO (Gv 17,20-26)

Siano perfetti nell’unità.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, pregò dicendo: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in Me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come Tu, Padre, sei in Me e Io in Te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato. E la gloria che Tu hai dato a Me, Io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che Tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato Me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con Me dove sono Io, perché contemplino la mia gloria, quella che Tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma Io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che Tu mi hai mandato. E Io ho fatto conoscere loro il tuo Nome e lo farò conoscere, perché l’Amore con il quale mi hai amato sia in essi e Io in loro». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

In questo ultimo capitolo del lungo discorso di Gesù nell’Ultima Cena, il tema centrale rimane l’unità perfetta tra Padre e Figlio, una armonia che Dio vuole far regnare nel mondo. Agli uomini Dio ha donato tutto l’occorrente per vivere nella pace superiore e sublime, le guerre e tutte le violenze nel mondo invece ci dicono che la sua pace non viene accolta.

La mentalità di questa società non vuole la pace perché è stata «elaborata» scientificamente per amare la guerra, per prevaricare in tutti i modi e cercare esclusivamente tutto ciò che trasgredisce e soddisfa le velleità di tutti i deboli capricciosi.

Non viene inculcata l’importanza e la ricerca dell’amicizia profonda, non infonde attraverso i mezzi di comunicazione un clima di fiducia e di solidarietà, al contrario presenta quasi sempre modelli negativi che trasmettono messaggi violenti, comportamenti scandalosi  e parole volgari.

Sono messaggi diseducativi e le conseguenze si riscontrano soprattutto nei giovani, sopraffatti e ingannati perché indifesi e vulnerabili.

Proprio verso i giovani deve rivolgersi la nostra preghiera quotidiana, essi vengono martellati di continuo in tutti i luoghi che frequentano, da insegnamenti immorali e non hanno discernimento, né la capacità di resistere al Male e di sfuggire alle innumerevoli seduzioni che i diavoli utilizzano nel mondo.

Sono pochi i giovani che partecipano alla Santa Messa festiva e questo dato indica che in futuro ci saranno sempre meno cattolici praticanti.

Si registra da circa cinque anni una grande diminuzione dei cattolici in Chiesa, come aumenta tra i cattolici il rifiuto verso il sacro. Molti adulti che in passato pregavano si rifiutano di osservare i Comandamenti e il vuoto che si crea in essi, viene riempito dal profano, quasi sempre da quanto è vizioso.

Molti genitori pregano per i loro figli ma spesso il dialogo è insufficiente oppure impreciso e discordante, i giovani sono euforici e caricati da una condivisione sui social che li rende convinti di poter compiere ogni azione, che tutto è lecito. Sui social si illudono di essere forti e protetti.

In molti casi i genitori non riescono a dialogare con i figli oppure li lasciano liberi nelle loro scelte perché privi della capacità di aiutarli a guardare la realtà così come essa è veramente. Se non sono i genitori ad educare i figli, a spiegare il senso della vita e a trasfondere i valori morali, saranno altri a condurli verso scelte sbagliate.

I genitori cattolici responsabili danno il buon esempio e soffrono quando non vedono pregare i loro figli, né essi partecipano alla Santa Messa. Sono genitori consapevoli che l’educazione religiosa sarà la bussola del futuro dei loro figli e che vivere come atei è una disgrazia che il Male farà pagare nel tempo.

L’amore verso i figli non si esaurisce nell’affetto umano, l’unità che si deve stabilire è fondata nell’Amore di Dio, e solo in questo Amore si stabilisce un bene sublime molto profondo e portentoso. Non ci sarà solo l’amore carnale a stabilire l’unità, il rispetto reciproco e la sincerità assoluta.

La presenza dell’Amore di Dio rende genitori e figli più spirituali e migliori.

Gesù parla dell’unità con il Padre come di una proprietà compiuta e indivisibile. Negli esseri umani è complicato se non difficile in molti casi amarsi reciprocamente, comunque è possibile giungere alla benedetta spiritualità di amare tutti e desiderare sempre il loro bene.

Spesso non è possibile dialogare con chi non ci ama, noi invece a Gesù e a Maria chiediamo ogni bene per chi ci avversa e non comprende la verità.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *