PADRE PIO E L’EUCARESTIA

PADRE PIO E L’EUCARESTIA

Accostiamoci a ricevere il pane degli angeli con una grande fede con una gran fiamma d’amore ed attendiamoci pure da questo dolcissimo amante dell’anime nostre di essere consolati in questa vita col bacio della sua bocca. Padre Pio L’azione vivificante dell’Eucarestia Riflessione di Monsignor Domenico D’Ambrosio [cfr] Da tutta la storia della Chiesa sappiamo che l’Eucarestia è stata sempre al centro della vita cristiana. Il Concilio Vaticano II ha stabilito che l’edificazione del corpo di Cristo si completa con il sacrificio eucaristico e aggiunge che nella santissima Eucarestia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa: quello stesso Cristo nostra Pasqua è pane vivo e mediante la sua carne – vivificata dallo Spirito Santo – è vivificante e dà vita agli uomini, i quali sono invitati e indotti a offrire insieme a Lui sé stessi, il proprio lavoro e tutte le cose create. Per questo l’Eucarestia si presenta come fonte e culmine di tutta l’evangelizzazione. Padre Pio ha vissuto l’Eucarestia in una duplice dimensione: come sacerdote e come vittima. Ha offerto e si è offerto. Nella Celebrazione Eucaristica si vedeva, si contemplava Padre Pio orante, Padre Pio sacerdote, Padre Pio vittima, Padre Pio che viveva anche esteriormente l’intensità e la profondità dell’unione più grande con Cristo e certamente ricordiamo lo sconforto che provò quando non poté celebrare: era militare a Napoli e scrisse a padre Agostino e a padre Benedetto “sono estremamente sconfortato per l’unica ragione che qui non si può celebrare perché manca la cappella e fuori non ci è permesso uscire. Che desolazione”[cfr]. Che cos’è l’Eucarestia? È tutto. Senza l’Eucarestia non abbiamo nessun significato. Siamo dei vuoti a perdere. Il mistero eucaristico non può lasciarci indifferenti. Ci coinvolge, ci trasfigura, ci colma di grazia, rende la Chiesa feconda, eroica, capace di tutto per glorificare il suo Signore. Attorno all’Eucarestia noi viviamo l’esperienza più grande del nostro essere Chiesa, del nostro essere comunità di credenti, del nostro essere una cosa sola in Cristo. Dal Vangelo secondo Marco Mc 14, 22-25 Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio». Meditazione di Padre Gerardo di Flumeri Padre Pio ha avuto sempre un’attrattiva particolare per la santissima Eucarestia. È stato come una farfalla che gira intorno al lume o un’ape che si posa sui fiori. Quand’era bambino a Pietrelcina faceva da irreprensibile chierichetto e non tralasciava mai di ascoltare la messa ogni giorno; a volte quando trovava chiusa la porta della chiesa di Sant’Anna si inginocchiava sulla pietra accanto all’ingresso e rimaneva per lungo tempo in adorazione del Santissimo Sacramento. Così è stata tutta la vita di San Pio: un continuo girare intorno all’altare di Gesù sacramentato, punto di partenza e punto di arrivo di ogni sua giornata. La messa di Padre Pio non durava tanto quell’ora, quell’ora e mezzo, durante la quale si mostrava sull’altare. Tutte le ore della sua giornata e quasi tutte le ore della sua notte giravano attorno all’altare. Tutta la sua vita era celebrazione, era vita sacerdotale. Ogni azione era azione sacrificale, il cui apice veniva segnato dall’azione eucaristica, appunto come la vita sacerdotale di Gesù, che trovò la più luminosa focalizzazione nel pane e nel vino dell’Ultima Cena, nella morte sulla croce e nel mistero del sepolcro vuoto. Meditazione di Chiara Lubich No, non è rimasta fredda la terra: Tu sei rimasto con noi! Che sarebbe del nostro vivere se i tabernacoli non ti portassero? Tu hai sposato una volta l’umanità e le sei rimasto fedele. Ti adoriamo, Signore, in tutti i tabernacoli del mondo. Si, essi sono con noi, per noi. Non sono lontani come le stelle che pure tu ci hai donato. Dovunque possiamo incontrarti: Re delle stelle e di tutto il creato! Grazie, Signore, di questo dono smisurato. Il Cielo s’è rovesciato sulla terra. Il cielo stellato è piccolo. La terra è grande, perché essa è trapunta dovunque dall’Eucaristia: Dio con noi, Dio fra noi, Dio per noi. Preghiera Signore Gesù, con gioia ci prostriamo in adorazione presso il tuo santo altare. Con te, o Gesù, tutto è merito di vita eterna, tutto è luce che rischiara la vita, tutto aiuta a proseguire il cammino tutto è dolcezza… anche il dolore! Tu sei fonte copiosa di purissima gioia. Gioia che cominciamo a gustare qui, nella valle del pianto, e che sarà piena quando ci svelerai la tua gloria: al gaudio della fede subentrerà quello della visione. Signore Gesù, tu, pane vivo disceso dal cielo, ci basti. Non abbiamo bisogno di altri. Tu sei la nostra vita. Tu sei la nostra gioia. Tu sei il nostro tutto. Ci affidiamo a te: nostro conforto, nostro gaudio, nostra pace.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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