+ VANGELO (Mc 8,11-13)

Lunedì 18 febbraio 2019

VI Settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mc 8,11-13)

Perché questa generazione chiede un segno?

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma Egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità Io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva. Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Viene ripetuta spesso dai cristiani tiepidi e anche da quelli più maturi ma sottoposti a qualche prova, la domanda che paralizza la Fede in Gesù Cristo: dov’è Dio? Di interrogazioni simili se ne dicono diverse: perché Gesù non mi aiuta? A che serve la mia preghiera? I cattivi non hanno problemi e io ho sempre delle prove…

Ho già evidenziato che i cattivi hanno più problemi dei cristiani, però non li affrontano oppure trovano diversivi per illusoriamente «dimenticarli». I cattivi o i cristiani che hanno abbandonato la loro Fede e forse sono caduti negli atteggiamenti cattivi, sono effettivamente «protetti» dai diavoli, ed è una protezione maligna, che deve liberarli da eventuali impedimenti nella loro condotta che deve condurli in definitiva alla perdizione.

Conosciamo un po’ tutti certi personaggi che presentano perfettamente le caratteristiche diaboliche per le loro azioni subdole, inique e crudeli, persone che vengono scoperte nelle loro opere diaboliche, eppure i diavoli riescono a farli rimanere nei loro ruoli di alta responsabilità, addirittura li proteggono per non far perdere quell’autorità, quel ruolo.

Anche nelle persone più buone ma confuse perché pregano poco, i diavoli causano la sospensione della sana riflessione.

I diavoli innestano tante ispirazioni e la persona è convinta di riflettere, non ha la spiritualità per accorgersi che è satana ad ispirarla.

Questo spiega gli errori di valutazione anche nelle situazioni più banali nella vita delle persone buone e di famosi personaggi.

Scienziati, avvocati, politici, tanti professionisti e gente normale, commettono grandi sbagli sulle scelte importanti dettati dall’avventatezza, dal pensiero dominante che li guida e di cui non riescono a liberarsene, dalla cocciuta convinzione di fare tutto bene, senza ricordare le cantonate prese frontalmente nel passato.

Indico tanti professionisti non solo per gli studi e la continua formazione culturale, soprattutto per l’esperienza acquisita sul campo, ma neanche questa permette ad essi di scoprire la verità, intesa come scelta migliore da compiere. Quella che vorrebbe Dio.

Pilato non ascoltò la moglie, non aveva neanche ascoltato la sua coscienza e disse a Gesù: “Che cos’è la verità?” (Gv 18,38).

Chi non compie un vero cammino di Fede è convinto di possedere la verità, di compiere tutto bene, segue la convenienza personale e sta molto attento al rispetto umano. Un cristiano se deve rimanere coerente con la sua Fede non può osservare il rispetto umano, questa è la vera piaga morale di molti cristiani.

Il rispetto umano è una schiavitù, è un atto servile di ridurre la propria Fede, di costringere se stesso alla necessità di vergognarsi della sua Fede, di conformare la propria Religione al capriccio altrui. Questo avviene non solo quando si parla della nostra Fede, si verifica in tutte le circostanze in cui si insabbia la propria Fede per compiere operazioni ingiuste, illecite, con molta leggerezza.

Chi obbedisce al rispetto umano non riesce ad adempiere ai suoi doveri di cristiano e per uniformarsi alla mentalità corrente sbaglia senza neanche provare rimorsi. Se sbagliare è umano e il cristiano ricorre alla Confessione per ritornare nella Grazia di Dio, praticare il rispetto umano contro la propria Fede per compiacere altri, comporta un voltafaccia a Gesù.

Il demonio vuole condurre dalla vergogna all’indifferenza, per poi passare alla repulsione, all’ostilità e al disprezzo per le cose di Chiesa.

Vergognarsi della nostra Fede vuol dire vergognarsi anche del suo Fondatore. In questo modo tanti cristiani perdono anche la cognizione del Bene e del Male, del lecito e dell’illecito. Non va sottovalutata l’ostilità che il laicismo riversa sulla buona spiritualità dei cattolici i quali, spesse volte, vengono distolti dalla pratica religiosa con subdoli pretesti.

Si arriva a dimenticare il Signore troppo in fretta, non si osserva la sua Parola perché non la si incarna interiormente, e la meditazione serve a scavare dentro noi e innestare la sana spiritualità che leggiamo anche in questi commenti.

C’è da fare spazio nell’anima, con sincerità bisogna valutare la presenza dannosa di tanti interessi inutili ed eliminarli al più presto.

Noi non abbiamo bisogno di segni come i farisei, noi siamo fortemente convinti che Gesù è sempre vicino e desidera donarci continue Grazie.

I farisei chiedevano un segno a Gesù e Lui non lo ha dato, era inutile darlo ad essi, la stessa loro richiesta conteneva una premeditazione.

La fiducia che si ripone in Gesù non ha bisogno di segni, è il nostro amore che apre il suo Cuore e ottiene quanto ci necessita.

Non è contento Gesù quando si dubita in qualche modo della sua presenza, ed è vero che il dubbio e l’atteggiamento umano Lo allontanano. Egli agisce dove c’è vera speranza in Lui e lo sforzo del rinnegamento per lasciare la mentalità vecchia e pagana.

Molti cristiani non riescono a comprendere molto della vita spirituale, sono fermi alla vecchia mentalità e pensano di sapere e capire tutto.

Bisogna rinascere di nuovo nello Spirito di Dio e dobbiamo svuotare l’anima di quanto gli è contrario! Chi si decide a farlo, è una persona nuova.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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