CASERTA – VENERDÌ 2 NOVEMBRE UN EVENTO ECCEZIONALE: INCONTRO CON LA REGISTA PALERMITANA LINDA FERRANTE

Caserta – Venerdì 2 novembre un evento eccezionale: incontro con la regista palermitana Linda Ferrante, che presenterà il suo  docu-film “L’Ultimo sorriso” sul beato Giuseppe Puglisi, vittima della mafia.

L’appuntamento, con Rosalinda Ferrante, Lelio De Sisto e Antonio Malorni,  è per le ore 17, pressLocandina Rosalinda Ferrante 2nov2018o la sede de “La Canonica” in piazza Alfonso Ruggiero (alle spalle del Comune. Coordina Anna Giordano, segue dibattito.

Giuseppe Puglisi nacque il 15 settembre 1937 a Brancaccio, quartiere periferico di Palermo, da una famiglia modesta (il padre calzolaio, la madre sarta). Entrato a 16 anni, nel 1953, nel seminario palermitano fu ordinato sacerdote il 2 luglio 1960.

Dopo un decennio di attività sacerdotale dal 1° ottobre 1970 al 31 luglio 1978 fu parroco a Godrano, un paesino della provincia palermitana che in quegli anni era interessato da una feroce lotta tra due famiglie mafiose. La sua opera di evangelizzazione riuscì a far riconciliare le due famiglie.

Dal 1978 al 1990 rivestì diversi incarichi: pro-rettore del seminario minore di Palermo, direttore del Centro diocesano vocazioni, responsabile del Centro regionale Vocazioni e membro del Consiglio nazionale, docente di matematica e di religione presso varie scuole, animatore presso diverse realtà e movimenti tra i quali l’Azione cattolica e la Fuci.

Il 29 settembre 1990, a 53 anni, fu nominato parroco a San Gaetano, nel quartiere Brancaccio di Palermo, controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella. Qui padre Giuseppe Puglisi, pur rivolgendosi spesso ai mafiosi durante le sue omelie e a volte anche sul sagrato della chiesa, non tentò di portare sulla giusta via coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercò di non farvi entrare i bambini che vivevano per strada e che consideravano i mafiosi degli idoli, persone che si fanno rispettare. Egli, infatti, attraverso diverse attività e giochi, cercò di far capire loro che si poteva ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori. Grazie a queste sua attività egli tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa, e impiegati per piccole rapine e spaccio.

Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo. Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno.

L’esecuzione mafiosa fu eseguita sotto casa sua la sera del 15 settembre 1993, dopo il tragico biennio 1992-1993, che fu un susseguirsi di uccisioni ed attentati utilizzati dalla mafia per portare l’attacco direttamente nel cuore dello Stato.

Me l’aspettavo“: furono le ultime parole che Padre Pino Puglisi rivolse la sera del 15 settembre 1993 ai suoi killer con un sorriso: L’ULTIMO SORRISO. Un sorriso che sarebbe restato indelebile nella coscienza del suo assassino, Salvatore Grigoli, di 28 anni, sposato con tre bambini. Costui, dopo circa 4 anni di latitanza, arrestato il 19 giugno del 1997, anche per il ricordo dell’ultimo sorriso della sua vittima, divenne collaboratore di giustizia.

Da qui il titolo del docu-film “L’ultimo sorriso”, dedicato alla vita di Padre Pino Puglisi, 3P come veniva chiamato da molti, nato da un’idea del Commissario Sergio Quartana, presidente dell’Associazione Culturale della Polizia Municipale di Palermo, e della giovane regista palermitana Rosalinda Ferrante, direttrice della Cosmo Cinematografica. Con quest’opera Rosalinda Ferrante, Linda per gli amici, ha voluto raccontare la vita e il martirio dell’oggi Beato Giuseppe Puglisi (dal 25 maggio 2013), mantenendo la ricostruzione fedele ai fatti storici e curandone minuziosamente i dettagli in modo da far risaltare le motivazioni spirituali che lo avevano guidato lungo la sua missione sacerdotale sino alla morte, una missione che 3P svolgeva avendo sulle labbra il sorriso del Cristo che ritorna carne e sangue, sorriso del quale non se ne accorse quasi nessuno ma che sarà ricordato solo dopo il suo calvario.

Il cast del docu-film è composto principalmente da attori non professionisti, scelta voluta dalla regista, mentre il volto di Padre Puglisi è stato interpretato, dall’attore palermitano Paride Benassai. Tra gli interpreti anche l’attrice palermitana Stefania Blanderburgo.

La sceneggiatura è stata scritta dalla stessa regista, dopo una serie di incontri e testimonianze raccolte anche dai familiari di Padre Puglisi.

I testi dei monologhi, presenti all’interno del film, sono stati redatti dalla scrittrice Teresa Gammauta, che ha recuperato le parole di Don Puglisi grazie a lettere, registrazioni ed interviste.

La fotografia ed il montaggio sono stati curati da Maurizio Vuturo e le riprese video da Daniele Sicilia.

La colonna sonora è del musicista Nicolò Renna ed è eseguita dai Room Quartet, il tutto arricchito dalla canzone “Cose che vanno cambiando” di Giò Patania.

L’occasione di questo straordinario evento, che si terrà in maniera anomala non di giovedì, come da prassi per le attività de “La Canonica”, ma venerdì 2 novembre 2018, alle ore 17:00, è il passaggio per Caserta della regista Linda Ferrante che sarà nella nostra provincia per ritirare il giorno 3 novembre 2018 a Raviscanina il “Premio Olmo 2018”, assegnatole dalla Fondazione De Sisto che ha istituito da quindici anni questo importante Premio, già consegnato in passato a personalità come il filosofo Aldo Masullo, l’attore Renato Carpentieri, il Pastore Giovanni Traettino, il Vescovo Emerito di Caserta Padre Raffaele Nogaro e molti altri.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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