CAPUA: GARKO, PAGLIAI E GASSMAN PER “ODIO AMLETO” AL TEATRO RICCIARDI

     ODIO AMLETO - Gabriel GarkoCAPUA Porta Napoli e, alle spalle, lo storico Teatro Ricciardi           

Divertente commedia di Paul Rudnick in scena sabato 9 dicembre. Regia di A. Benvenuti

 

             Il protagonista amleticamente si dibatte fra l’immenso Shakespeare e il mito della televisione

 

                   

CAPUA (Raffaele Raimondo) – Tre notissimi attori – Ugo Pagliai, Gabriel Garko e Paola Gassman –

saliranno presto sul palco del teatro Ricciardi per interpretare “Odio Amleto”, piacevole commedia  dell’americano Paul Rudnick in scena per la regia di Alessandro Benvenuti considerato un’icona dell’umorismo toscano. Lo spettacolo – programmato per sabato prossimo, 9 dicembre, con inizio alle ore 21 – ripercorre “la storia di una star del piccolo schermo che, per rifarsi un look da attore impegnato, accetta di interpretare il personaggio shakespeariano in palcoscenico, ma spunta il fantasma del leggendario John Barrymore. Quando il protagonista riceverà la proposta di un nuovo ruolo importante in tv, con relativo compenso stellare e la prospettiva di una platea oceanica, si troverà a dover scegliere tra il nobile Shakespeare e la popolarità della televisione”: questa è la trama, in estrema sintesi.

Per chi, viceversa, propende per l’analisi, cioè vuol sapere i particolari, ecco la sinossi: «Andrew Rally, giovane stella di una serie televisiva recentemente cancellata, è appena arrivato con la sua agente immobiliare in quello che sarà il suo nuovo appartamento a New York City. Rally, originario di Los Angeles, è scoraggiato dagli orpelli gotici della vecchia casa.

Il fatto che l’appartamento apparteneva al leggendario attore John Barrymore, fa ben poco per dissolvere le riserve di Rally. Egli è doppiamente disturbato, dal momento che sta anche per interpretare sul palcoscenico la difficile parte di Amleto, il ruolo reso famoso da Barrymore, lontano dallo scintillio di Hollywood.

Rally e Dantine sono presto raggiunti dall’agente di Rally, Lillian Troy, e la sua fidanzata, Deirdre McDavey. Troy, molti anni fa, ha avuto un breve flirt con Barrymore in questo appartamento.

Eccitata, Dantine sostiene che lei è in grado di comunicare con gli spiriti dei defunti e suggerisce di convocare Barrymore per verificare l’affermazione di Lillian. Incoraggiato da Deirdre, Dantine inizia la seduta.

Andrew viene incoraggiato a formulare una domanda da fare Barrymore, forse qualche consiglio per interpretare il ruolo di Amleto. Ma quando Andrew grida “Odio Amleto!” un fulmine illumina la stanza, gettando brevemente l’ombra del profilo di un uomo sul muro. Soltanto Andrew vede l’ombra. Dopo la seduta, Andrew e Deirdre sono soli nel vecchio appartamento. La loro conversazione si concentra, come spesso accade, sulla volontà di Deirdre di non fare sesso prima del matrimonio, con grande delusione di Andrew.

Quando Deirdre si ritira per la notte nella camera da letto al piano superiore, Barrymore, splendente nel suo costume di Amleto, appare allo stordito Andrew. Barrymore spiega che si fa vedere ad ogni giovane attore che sta affrontando il ruolo di Amleto. Con l’aiuto di Barrymore, Andrew si cala completamente nella parte ma purtroppo, non va tutto bene. La prestazione di Andrew è debole. Alla fine, Andrew riceve una nuova offerta televisiva rispetto alla possibilità di una vita sul palcoscenico. Si troverà, quindi, dinanzi ad un dilemma “amletico”! ».

Ben al di là dei diversi profili esistenziali dei personaggi alla ribalta e delle loro relazionalità, sembra che la commedia prometta due filoni paralleli: l’uno (grave) di sostanza, l’altro (leggero) di gusto recitativo. Il primo chiaramente attiene al contrasto Shakespeare-Televisione (che induce a riflettere sul serio). Il secondo fa capo al triangolo linguistico-culturale “Inghilterra-Usa-Italia” a monte della messa in scena e, forse, anche dalle saldature difficili potrebbero sgorgare i momenti di divertimento. Chissà che a prevalere non sia, in realtà, quel certo “estro fiorentino” del regista. Andremo dunque a vedere che cosa ci combina, di questi tempi, il dilemma del dubbio, sicuri tuttavia del grande talento degli interpreti. Info: 0823. 96.38.74.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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