+ VANGELO (Lc 12,39-48)

Mercoledì 25 ottobre 2017

XXIX Settimana del Tempo Ordinario

 

 

+ VANGELO (Lc 12,39-48)

A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

 

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’Uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero Io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi. Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Le ultime frasi del Vangelo di oggi spiegano la responsabilità morale di tutti i battezzati, nessuno potrà mai dire che non conosceva la dottrina cattolica. “Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse”.

Per percosse s’intendono le pene che deliberatamente accumula il cristiano dissipato, non è Gesù a percuoterlo, Lui ha dato la sua vita per redimerlo. È la vita senza valori a portare anche il cristiano a vivere in una condizione di agitazione, con un senso di inappagamento avvilente.

Potrebbe possedere tutto di materiale un cristiano, senza Gesù la sua vita è un’agonia e per far zittire il tumulto interiore, compie di tutto…

Gesù vuol far comprendere che è necessario vivere nella sua Grazia, nessuno conosce il tempo della sua venuta e come un ladro imprevedibile che sorprende il padrone di casa assente, così potrà arrivare il tempo del Giudizio per ognuno.

Mostra il comportamento dell’amministratore fidato e prudente, e di un impiegato (servo) che in assenza del padrone commette ogni abominio. Questo impiegato agisce senza il controllo della sua volontà, convinto di non essere visto dal padrone perché partito. Purtroppo per lui quando arriva all’improvviso, scopre ogni sua nefandezza e lo caccerà fuori.

Questo avviene anche al cristiano vizioso e lussurioso, si lascia andare ad ogni peccato, convinto di non essere visto da Dio!

L’amministratore fidato e prudente riceve grandi ricompense e il riconoscimento della sua coerenza, l’impiegato scorretto sarà obbligato a lasciare il posto d’onore dove si trovava e dovrà andare a vivere lontano dal padrone e qui s’intende l’inferno. È stato lui, il servo, a sprecare tutto, a rifiutare l’osservanza delle Leggi di Dio per vivere da dissoluto.

Ogni cristiano si trova a scegliere di continuo la sua collocazione: con Gesù o contro Gesù. Chi è abituato a pregare bene, è anche preparato a rifiutare l’immoralità, non ha difficoltà a scegliere sempre il Signore e ad allontanare quanto è contrario all’Amore di Dio.

Qui si parla del cristiano che conosce il Vangelo, egli ha una grande responsabilità morale e il suo futuro dipende dalla scelta di fedeltà a Dio o di trasgressioni inique che stravolgono la mente e creano inganni sotto ogni aspetto della vita. Fanno vedere il male come un bene e chi cade sotto questa illusione avverte un’energia ingestibile che spinge di continuo a soddisfare i vizi.

Non avverte più l’esistenza di Dio e inizia una vita devastante per sé, “a percuotere i buoni, a mangiare, a bere e a ubriacarsi”. Per mangiare s’intende la condizione di chi innalza il cibo a idolo e trova in esso l’unica gioia della sua esistenza.

Quindi, la conoscenza della Legge di Dio è una grande responsabilità morale, ma è anche una benedizione, perché chi conosce Gesù Cristo ha tutte le migliori condizioni per vivere felice già in questa vita; per superare sofferenze, difficoltà e malattie con il suo costante aiuto; per scoprire il vero senso della vita.

La conoscenza di Dio richiede l’obbligo dell’osservanza non tanto di regole dannose per il cristiano, ma di valori che lo nobilitano e lo ricoprono di dignità. La consapevolezza della propria meravigliosa Fede cristiana, è un vantaggio straordinario nei confronti di chi non ce l’ha o l’ha rifiutata.

In tutte le circostanze in cui è richiesto un aiuto soprannaturale, il cristiano sa a chi rivolgersi, e la sua Fede gli permetterà di vincere problematiche difficoltose. È benedetto e forse non lo comprende, il cristiano che ha Fede e la vive con impegno. C’è un dovere da osservare e Gesù lo spiega con queste impegnative parole:

“A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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