LA GUERRA DEI “BABBIâ€
di Raffaele CARDILLO
Vogliamo sperare che per quanto attiene le due mega inchieste su Babbo Renzi e Babbo Boschi, non cada la mannaia dell’insabbiamento e che le Procure non si lascino irretire dai potentati di turno, ossia quello stato di soggezione psicologica che molte volte stravolge e annulla dei reati di rilevante portata nazionale.
Per quanto attiene la Consip, ovvero la Centrale Acquisti della Pubblica Amministrazione, il genitore dell’ex Premier è indagato per traffico d’influenze, relativamente ad appalti miliardari il cui principale beneficiario era l’imprenditore campano Alfredo Romeo.
Una storia intricata dai risvolti romanzeschi, con il coinvolgimento di personaggi di alto profilo Istituzionale.
Ormai la propensione a delinquere è diventata una moda costante nella società italiana, una corsa spasmodica a contravvenire i corretti dettami del vivere civile.
Un inquinamento continuo e massiccio delle Istituzioni che collocano il nostro Paese ai vertici delle Nazioni più corrotte del Pianeta.
Questo continuo dilagare  di annientamento morale, ha come complice d’elezione “la Politicaâ€, che a mezzo di leggi e leggine, favorisce e protegge il gran numero di cialtroni che allignano e prosperano nelle stanze del Potere.
Comunque vadano le cose per il <wonder boy> di Rignano, ci saranno delle ripercussioni non da poco sul suo futuro politico, ci dispiace soltanto che tale iattura sia stata originata da un membro della sua famiglia e non dagli innumerevoli scivoloni del suo accidentato percorso politico!
Altra figura di rango del firmamento istituzionale fortemente coinvolta è il sottosegretario Maria Elena Boschi che, a detta dell’ex direttore del Corriere della Sera, pare che abbia sollecitato l’amministratore di Unicredit all’acquisto dell’ormai decotta Banca Etruria, il cui vice-presidente era il babbo dell’ex-ministra del governo Renzi.
E’ arcinota la triste vicenda della banca aretina e i migliaia di cittadini truffati  e gettati sul lastrico, con l’acquisizione delle obbligazioni subordinate rivelatesi poi carta straccia.
Ovviamente da parte della vestale renziana c’è stata una doverosa smentita alle <farneticazioni> dell’illustre giornalista, quindi un disconoscimento dell’evidente conflitto d’interessi, che nella nostra disgraziata Penisola, purtroppo, da Berlusconi in poi, non si è mai voluto legiferare a riguardo!
Un maledetto pasticciaccio per i due <malcapitati politici> che, a nostro modesto parere, da questo ginepraio, ne usciranno piuttosto malconci!
O tempora, o mores!