+ VANGELO (Mt 21,28-32)

Martedì 13 dicembre 2016

III Settimana di Avvento

 

 

+ VANGELO (Mt 21,28-32)

È venuto Giovanni e i peccatori gli hanno creduto.

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità Io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Ieri abbiamo considerato le elucubrazioni mentali degli scribi, un comportamento abituale di chi cerca il pelo nell’uovo e spesso sfocia nelle menzogne. Viene utilizzato da coloro che non controllano i pensieri. La pratica del parlare menzognero spesso nasce da una sorta di autodifesa e dalla convinzione di inferiorità dinanzi a persone che in qualche modo esprimono un’autorità.

Il silenzio utilizzato dagli scribi alla domanda posta da Gesù scaturisce da un calcolo malizioso: «Essi discutevano fra loro dicendo: “Se diciamo: Dal Cielo, ci risponderà: Perché allora non gli avete creduto? Se diciamo: Dagli uomini, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta».

La mancanza di onestà intellettuale è un danno spirituale enorme, influisce non solo sulla relazione con Dio per i tanti peccati che si commettono, inoltre incide sulla psiche causando problematiche che cambiano dal carattere delle persone, ma tutte perdono la serenità e la pace.

Da questa situazione si può uscire anche immediatamente, basta decidersi di non voler agire più contro la verità. La mancanza di amore per la verità facilita le ripetizioni di bugie incontrollate, esse scattano in automatico e non si riesce a bloccarle.

Non è piacevole dialogare con qualcuno che vive nella menzogna o di tanto in tanto si rifugia nelle bugie per debolezza.

Anche se non c’è un dialogo sincero, noi dobbiamo avere comprensione di chi pronuncia bugie per difendersi dai suoi fantasmi e non vuole ingannare. Ma come si stabilisce la differenza tra chi inganna e chi dice bugie per qualche timore o per non ricevere rimproveri? Anche questo comportamento è ingannevole, almeno non c’è la malizia di danneggiare gli altri.

Gesù oggi si rivolge ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, ritenute le guide morali di Israele, e li ammonisce per la loro superbia e la cecità spirituale. “In verità Io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel Regno di Dio”.

È un’affermazione tremenda e che non lascia dubbi sull’allontanamento di questi personaggi da Dio. Gesù giustifica grandi peccatori come i pubblicani e le prostitute perché avevano creduto alla predicazione di Giovanni Battista, impegnato a preparare l’ingresso del Messia atteso. “Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli”.

Anche se è impegnativo il cammino per liberare la mente dalle bugie, è altamente gratificante avvertire una profonda purezza di cuore. “Con ogni cura vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita”, dice il Libro dei Proverbi. E dal cuore scaturiscono anche l’allegria e la pace, la capacità di amare e quella di fare apostolato.

Con quanta cura dobbiamo custodire il cuore!

Perché, d’altra parte, il cuore tende ad attaccarsi disordinatamente alle persone e alle cose. Con l’esame di coscienza quotidiano ognuno riesce a capire il grado delle relazioni con amici e conoscenti, se c’è una dipendenza e una sorta di bisogno di qualcuno/a o di qualcosa.

L’essere umano è debole e il Sacerdote spirituale non si sorprende dinanzi alle debolezze dei peccatori, al contrario aiuta e risolleva, conforta e incoraggia nel cammino di Fede. I cattolici devono comprendere che i Sacerdoti che osservano fedelmente il Vangelo, hanno un grande desiderio di santificare tutte le anime e non condannano nessuno.

Così faceva il Signore Gesù: “Neanch’Io ti condanno; và e d’ora in poi non peccare più” (Gv 8,11).

È facile scoraggiarsi quando si vive in modo disordinato e si desidera al tempo stesso compiere un cammino di Fede. Le bugie dette per debolezza o per abitudine, non devono far considerare impossibile la vera conversione. Tutto è possibile quando si chiede con umiltà a Gesù una maggiore forza per vincere le proprie debolezze e diventare puri.

È bellissima l’esperienza che si vive quando si è autentici, sinceri, onesti, semplici. La vita è una continua gioia.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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