+ VANGELO (Mt 21,23-27)

Lunedì 12 dicembre 2016

III Settimana di Avvento

 

 

+ VANGELO (Mt 21,23-27)

Il battesimo di Giovanni da dove veniva?

 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù entrò nel Tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch’Io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch’Io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal Cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal Cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”. Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’Egli disse loro: «Neanche Io vi dico con quale autorità faccio queste cose». Parola del Signore

 

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Suscita curiosità la domanda posta dagli ebrei che presumevano di possedere una intelligenza e una saggezza superiore al popolo. Non cercano un dialogo con Gesù, pongono la domanda con arroganza, come i superbi che si considerano investiti di un’autorità non comune ma in realtà inesistente.

Trattano il Signore con disprezzo, è un atteggiamento che esclude anche una minima cognizione della statura morale di Gesù, del suo potere soprannaturale e degli insegnamenti improntati sulla giustizia e sulla verità.

Chi non ama Gesù parla come questi ebrei arroganti, non ha la misura nell’esprimere le parole e offende quasi tutti i conoscenti.

“Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”.

Questo atteggiamento espresso in un linguaggio irreligioso e profanatore, viene utilizzato da quanti nella Chiesa manipolano il Vangelo per compiacere gli amici, per non ricevere giudizi, per fare parte del club dei modernisti che rifiutano in ultima analisi, la Persona di Gesù Cristo.

L’alterazione del Vangelo è un’operazione che nasce dai cuori senza Dio, è evidente che agiscono senza l’assistenza dello Spirito Santo e tutto questo viene evidenziato dai frutti delle loro opere. Ma non dicono pubblicamente le stesse parole degli arroganti ebrei: “Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”. Questi modernisti che oggi tradiscono il Signore sono scaltri e difficilmente esprimono con chiarezza le loro eresie.

Utilizzano con astuzia la strategia di parlare di Gesù ed inseriscono tra una lode e una citazione biblica, qualcosa che non appartiene al Signore, appartiene al modernismo che relativizza ogni forma di spiritualità. Rende relativo ogni sapere soprannaturale, priva di valore assoluto la Bibbia.

Il relativismo è una posizione filosofica che nega l’esistenza di verità assolute, o mette criticamente in discussione la possibilità di giungere a una loro definizione assoluta e definitiva. Molti insegnamenti cattolici sono privi della sana dottrina e mettono il Cristianesimo sullo stesso piano di altre religioni fondate dagli uomini o di filosofie degli uomini.

La domanda posta dai dottori della legge a Gesù è un modo per sminuire la sua Persona e sostituirla con quello che piace ad essi. L’intento è di danneggiare la sua opera, come avviene oggi con l’impegno dei modernisti che modificano con abilità la Verità biblica.

Gesù non risponde ai dottori della Legge e rivolge a loro una domanda facile ma occorre la retta intenzione e non hanno il coraggio di parlare. Così si comportano i vili che tradiscono Gesù e sanno di tradirlo, sono abili nel depistare e giustificare le loro maliziose attività.

Anche oggi molti non rispondono onestamente alla domanda sulla fedeltà al Vangelo storico o come gli ebrei preferiscono depistare perché qualsiasi risposta andrebbe contro essi. Se Gesù è Figlio di Dio perché non obbedire al suo Vangelo?

La sana dottrina è una sola e non necessita di manipolazione in quanto completa, e le manomissioni danneggiano chi le compie e chi le segue!

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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