POLICLINICO DI CASERTA, IL COASCA CHIEDE UN CONFRONTO AL SINDACO MARINO E AL RETTORE PAOLISSO.

 

Sul digestore anaerobico vuole vederci chiaro a tutela della salute dei casertani.

La questione Policlinico è, tra le altre, quella che più preoccupa il Co.As.Ca, Coordinamento delle Associazioni casertane che, tornato a riunirsi dopo la pausa estiva, nel corso dell’assemblea del 4 ottobre, ha deliberato di promuovere un confronto congiunto con il primo cittadino Carlo Marino ed il Rettore Giuseppe Paolisso per avere ragguagli sulla situazione di stallo e soprattutto per accertarsi “di persona” che il Policlinico sorgerà lì dove è stato progettato. Il Governatore De Luca ha annunciato a luglio proprio a Caserta nel corso di un incontro organizzato da Confindustria nella Cappella Paladina che la Regione ha sbloccato i fondi per il completamento dell’opera. Si attende ora la ripresa dei lavori che, si spera, si concludano in tempi brevi. “Che il primo Policlinico debba andare via dalla sede napoletana attuale, ormai fatiscente, questo è un dato di fatto – ha detto il presidente Marcello Natale che ha avuto notizie in tal senso dal Rettorato della Sun e assicurazione circa la volontà del Rettore di voler incontrare il Coasca per parlare proprio della ripresa imminente dei lavori -  se c’è stato lo sblocco dei finanziamenti conviene a tutti far terminare il progetto, anche se non sarà realizzato l’intero progetto iniziale”. Carlo Iacone (membro del Direttivo e responsabile Fisar) in proposito ha sollecitato un ruolo più attivo del Co.As.Ca: “Nostro dovere è quello di richiedere un tavolo, un incontro congiunto con gli “attori” ( Comune – Università) per ascoltare da loro la reale situazione del policlinico. Bisogna uscire da questa situazione di stallo, troppe le voci di corridoio che si sentono in giro”. Tutti i soci del Coasca si sono detti completamente d’accordo ad intraprendere questa strada. Da Silvana Virgilio (Ass. Neo Borbonica), la richiesta di “attenzionare” i lavori da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione presieduta dal magistrato Raffaele Cantone per seguire il percorso dei finanziamenti, prima che vengano spesi. “La Camorra è nel tessuto sociale di questa città e di questa terra – ha detto senza mezzi termini la professoressa – bisogna impedire che possa appropriarsi di questi fondi”. Altra questione su cui il Coasca sente il dovere di intervenire è quella del Digestore anaerobico per lo smaltimento dei rifiuti che, con una delibera approvata dalla Giunta di Caserta pochi giorni fa,  sorgerà nella già “martoriata” zona Lo Uttaro. Giovanna Ferrara dell’Associazione “Il Girasole” e gli altri soci del Co.As.Ca vogliono capire se ci saranno rischi per la salute dei cittadini e chiedono informazioni sicure. Relativamente al G7 “sfumato”, il Co.As.Ca se lo aspettava: “Come poteva una città insicura come Caserta ospitare un così importante appuntamento internazionale! – ha affermato il presidente Natale a nome di tutte le associazioni che fanno parte del Coordinamento – da sempre denunciamo il degrado di fronte la Reggia, la mancanza di sicurezza su tutto il territorio, i trasporti inesistenti, la poca illuminazione e i giardini lasciati all’incuria. Non è solo la città capoluogo, però, la “sola e unica colpevole”, anche i comuni che affacciano su Viale Carlo III, regno di assoluto abbandono, hanno le loro responsabilità. Rimane l’amaro in bocca per un’occasione persa, che comunque avrebbe portato un po’ di linfa alla città”. Se Bari (che ospiterà il G7) in questi anni è cresciuta, Caserta, con tre Monumenti Unesco, è rimasta ferma al palo. Il Co.As.Ca ricorda al sindaco Carlo Marino, da cinque mesi al governo della città, che da candidato ha firmato un “Patto” per la città e che “deve” mantenere gli impegni assunti con le associazioni. Così come il Coordinamento non gradisce “il cambio di casacca” dei consiglieri comunali. Questi gli argomenti principali sui quali si è discusso, in modo vivace, nel corso dell’assemblea di programmazione delle attività del Coordinamento alla quale hanno partecipato, tra gli altri, anche il vicepresidente Mario Giardinetto (Comitato pro Tribunale), Rosanna Zitelli (segretaria del Coasca) un nutrito gruppo dei Cittadinanza Attiva, Bruno Cerbone, Cesare Trematore e Rosalba Ciannarella, Adriano Paolella (Fand), Salvatore Sorrentino (Il Girasole), Antonino Aurilio (Amci ). Quest’ultimo ha sottolineato con dispiacere un’ulteriore mortificazione per la città capoluogo che ha subìto la chiusura (fortunatamente temporaneamente scongiurata grazie all’intervento del Vescovo Giovanni D’Alise) della Facoltà di Scienze Religiose che doveva essere accorpata all’Arcidiocesi di Capua. A proposito di Policlinico, da Giardinetto giunge la richiesta di apertura della strada che collega la frazione di San Benedetto al Policlinico, ormai terminata anche se piena di buche. Da Cittadinanza Attiva, invece, un appello ai casertani ad amare di più la “nostra” città e a sviluppare un maggiore senso civico. Il Coasca continuerà nella sua attività di stimolo, sollecitazione e controllo per migliorare la vivibilità in Terra di Lavoro.

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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