VANGELO

Martedì 25 agosto 2015
XXI settimana del Tempo Ordinario

+ VANGELO (Mt 23,23-26)
Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.

+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!». Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro
Il richiamo che fa Gesù è sempre attuale, oggi lo è di più considerando i tempi moderni. Il significato del suo discorso è molto semplice: ci invita a preoccuparci, quindi a riordinare la vita interiore piuttosto che curare fintamente l’immagine esteriore.
La dignità della persona si evidenzia dagli atti esteriori, ma questo vale per quanto vedono o ascoltano gli estranei mentre la persona deve coltivare il suo decoro partendo da se stessa, dalla vita interiore. Quindi, è importante quanto si manifesta esteriormente ma è ancora più essenziale ciò che la persona effettivamente è interiormente.
Se interiormente la persona è retta lo manifesta anche all’esterno, se invece non cura la vita spirituale evidenzia comportamenti incoerenti. È questo che condanna Gesù a scribi e farisei: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza”.
L’invito che oggi ci propone Gesù è l’impegno interiore a ripulire l’anima dalle miserie umane, dalle debolezze che si possono superare con la rinuncia, un impegno costante nel controllo dei pensieri e delle parole che si pronunciano.
La persona debole, anche se prega ogni giorno ma non controlla i suoi pensieri se sono onesti e sinceri, non controlla le parole che dice ai familiari e ad ogni persona con cui si relaziona, cade inevitabilmente nei peccati. Ripeterà sempre gli stessi peccati. Lo insegna il Catechismo.
C’è chi si rialza con la Confessione e si propone una vita migliore, e questo è facile, mentre altri non fanno più caso alla vita dissipata che conducono. Significa sperperare i doni di Dio, non curarsi dell’anima e delle conseguenze tutte negative che scaturiscono da essa.
L’anima dissipata è un danno enorme, il credente ricerca sempre i piaceri del mondo, non riflette sulle conseguenze disastrose.
Poi i genitori scoprono i figli drogati o i figli si accorgono di non avere avuto genitori religiosi, dediti alle cose di Dio.
All’interno di una famiglia dovrebbe circolare l’Amore di Dio, che porta la vera gioia e la pace tra i familiari, mentre oggi assistiamo a contrasti e lotte familiari per cose di poco conto, fino ad arrivare sempre più spesso, ad omicidi assurdi. È l’orgoglio che acceca la mente e confonde, eliminando il rispetto tra i coniugi e tra genitori e figli e viceversa.
Se i genitori non danno il buon esempio, i giovani che scoprono la delusione della vita futile, si sentono autorizzati a ripetere: “Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!”. Questo monito vale soprattutto per i Sacerdoti, è valido per ogni formatore di ogni ambiente sociale, anche nel mondo ateo.
Perché i professori atei invece di ripetere come litanie le accuse contro Dio e la Chiesa, dovrebbero mostrare agli studenti come deve vivere una persona perbene. Essi dovrebbero mostrare esempi edificanti di verità, onestà, amicizia, giustizia, bontà.
Le parole del Vangelo ci dicono che dobbiamo essere sempre giusti, vivere la giustizia verso il prossimo è ben di più che il semplice non recargli danno, e non è sufficiente, per adempierla, lamentarsi di fronte a situazioni di ingiustizia.
I lamenti sarebbero sterili se non si traducessero in più preghiere e opere per porre rimedio all’indifferenza verso i nuovi poveri.

1 Ave Maria per Padre Giulio

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Continuiamo le intense preghiere alla Madonna con la recita giornaliera del Santo Rosario per me, per vincere l’attacco portato da satana. Chi mi vuole bene, preghi molto per me.
Vi benedico e prego per tutti voi. Pregate per me ogni giorno nella Messa e nel Rosario.

Proposito
Cercherò di dare un senso cristiano alla malattia, piccola o grande che sia. Viviamo la nostra malattia dicendo al Signore: Accetta la mia sofferenza per la salvezza del mondo.

Pensiero
Il Santo Rosario è un’arma potente. Impiegala con fiducia e ti meraviglierai del risultato. (San Josemaria Ecsrivà)

Per superare le prove dolorose, non soccombere dinanzi gli attacchi dei nemici e ricevere Grazie particolari, anche miracoli impossibili, vi consiglio di recitare ogni giorno la preghiera efficace, già utilizzata da decine di migliaia di fedeli. Sono migliaia le testimonianze di guarigioni e di liberazioni da attacchi malefici, moltissimi hanno superato prove difficili e ottenuto Grazie. Recitatela ogni giorno, è un potentissimo atto di Consacrazione alla Madonna. Potete stamparla dal nostro sito:
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Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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