“Gli Armeni in Italia nel XIII secolo. L’influenza italiana sui manoscritti religiosi Cilici e sulla pittura in miniaturaâ€,
ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE REGINA ELENA ONLUS
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Ieri a Napoli il comitato partenopeo dell’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus ha organizzato una conferenza sul tema: “Gli Armeni in Italia nel XIII secolo. L’influenza italiana sui manoscritti religiosi Cilici e sulla pittura in miniaturaâ€, con relatrice (in inglese) la studentessa armena Emma Chookaszian, specialista in studi medioevali, ricercatrice all’ Università di Montpellier ed all’Università di Erevan in Armenia. L’Uff. Rodolfo Armenio ha letto la traduzione in italiano. All’inizio dell’incontro ha portato il saluto il coordinatore della Filcams-Cgil di Napoli, Giovanni Nughes. Sono stati letti il messaggio delCardianle di Napoli Crescezio Sepe e del Capo di Casa Savoia Vittorio Emanuele.
I collegamenti storici armeno-italiani sono di gran lunga più antichi e più  importanti di quelli sviluppatisi tra l’Armenia e qualsiasi altra popolazione europea. Risalgono all’epoca dei possedimenti romani in Asia e successivamente furono consolidati grazie all’opera di cristianizzazione dell’Armenia ed alla conseguente attrazione di Roma, raggiungendo l’apice in età medioevale, quando furono istituiti intensi rapporti commerciali con le città mercantili italiane. Il XIII secolo testimonia la nascita e la prosperità di molte colonie armene sulla costa italiana, come Ancona, Venezia, Rimini, < ?__xml:namespace prefix = st1 ?>< ?_xml:namespace prefix = st1 ?>Salerno, Pisa, ma anche nell’entroterra: Pontecurone, Siena, Orvieto e soprattutto Perugia. In tali insediamenti vi era di solito una Domus Arminorum (Casa degli Armeni), che aveva diversi utilizzi, inclusi quelli di ostello e luogo di raduno.…
La dinastia armena di Hethoumids
Il fondatore e primo Re di questa dinastia fu Hethoum I, che regnò in Cilica(1226-70). Era il figlio di Costantino, Signore di Baberon e della Principessa Alix Pahlavouni di Lampron. Re Hethoum I era in buoni rapporti con il Papa e il regno armeno era ancora sotto la protezione di Roma. Questa simpatia può essere facilmente spiegata dal fatto che il Sovrano era un grande latinofilo. Hethoum I abdicò nel 1270 in favore del figlio Levon ed entrò nell’ordine francescano, dove visse il resto della sua vita in un monastero, come semplice monaco.
Nel 1485 Carlotta di Lusignano cedette i titoli regi di Gerusalemme, di Cipro e di Cilicia al suo nipote Carlo I, quinto Duca di Savoia. Da quella data i Duchi di Savoia, poi i Re di Sardegna ed i Re d’Italia, hanno sempre portato il titolo di Re di Gerusalemme, di Cipro e d’Armenia.
La conferenza ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Armenia in Italia,  dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofico, della Cgil e del Circolo “Beata Maria Cristina†di Tricolore.