5 Novembre 2023 – XXXI Domenica del TO (A)L’ipocrisia: un virus antico e sempre in agguato!

5 Novembre 2023 – XXXI Domenica del TO (A)
L’ipocrisia: un virus antico e sempre in agguato!
1) Il brano evangelico di oggi si ferma prima che Gesù inizia la sua
invettiva: “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!” (vv.13-29). La tensione
tra Gesù e i capi del popolo diventa sempre più violenta; le invettive
sono tanto gravi che suscitano stupore: è come se Gesù
appartenesse ad un altro popolo “nemico” e parlasse una lingua
straniera. Leggendo meglio, però, si comprende che le minacce di
Gesù sono come quelle scenate di casa, scenate di una grande
famiglia come quella ebraica, litigiosa certo, ma in fondo
tenacemente unita. Guai a fraintendere quei momenti di collera
familiare! Gesù amava la sua gente. Le sue fraterne sferzate mirano
non al ripudio e al rifiuto, ma alla comprensione e alla conversione.
Gesù soffriva della cattiveria degli altri, e dei suoi in particolare.
Sono rimproveri ma sempre con finalità pedagogica, educativa! Nessuna condanna eterna!
2) Malachia e Matteo lanciano accuse che risultano persino brutali. Malachia rimprovera
apertamente i sacerdoti, perché sono ipocriti; le sue parole sono persino volgari: “Spanderò sulla
vostra faccia gli escrementi”. Mai trovato minacce così umilianti! Davvero l’ipocrisia ripugna tanto
a Dio! Ricordiamole queste parole: anch’esse fanno parte dei Libri Santi! Matteo riporta questo
scontro di Gesù con i farisei, perché era un’efficace catechesi contro l’ipocrisia; per ben sette volte
risuona il terribile “Guai a voi, scribi e farisei ipocriti”, con la chiusura terribile: “Serpenti, razze di
vipere” (v.33). Queste invettive di Gesù sono le più forti nel Nuovo Testamento. Sembrano
rimproveri rivolti solo ai sacerdoti, ma a ben riflettere riguardano anche noi. Quello che Gesù
rimprovera è l’ipocrisia. E questa è un vizio non solo clericale ma anche laicale, non solo ebraico ma
anche cristiano!
3) È vero? Difficile rispondere; forse è vero, per il fatto che l’ideale cristiano è molto elevato, e non
riuscendo a viverlo in pienezza, facilmente noi cristiani scendiamo a compromessi. Gesù non vuole
tanto regolare i conti con i suoi nemici, gridando in faccia verità graffianti, ma vuole denunciare le
deformazioni, le maschere che i credenti possono portare sul viso. Tutti! Più che colpire i “farisei”,
Gesù vuole colpire il “fariseismo”. Le parole di Gesù non vanno scaraventate sulla faccia del vicino,
degli altri insomma. È sul nostro viso che devono lasciare il segno! È quel “fariseo”, nascosto nel
nostro profondo, che va stanato!
4) Non chiamate nessuno Maestro, Padre. Questo comando di Gesù sembra che nella Chiesa sia
sempre stato violato. Quanti ecclesiastici si fanno chiamare maestro, monsignore, padre… Tutti
questi titoli spesso non facilitano una comunicazione diretta, fraterna. Gesù, sia ben chiaro, non
propone semplicemente di abolire i titoli o di inventarne di nuovi; se bastasse questo, sarebbe una
nuova forma d’ipocrisia. Il vero senso delle parole di Gesù è nelle parole finali del brano ascoltato:
“Il più grande tra voi sia il vostro servo”. A questa condizione di “servizio”, ogni titolo può ancora
restare, perché ha riacquistato il suo giusto significato.
5) Se la nostra comunità cristiana dev’essere fraterna, allora quante sovrastrutture devono cadere.
Non è accaduto: l’Annuario Pontificio contempla ancora tutta una serie di privilegi, di titoli, di
lustrini, delizia e tormento di quanti ambiscono fare carriera. Dobbiamo essere predicatori di
fraternità, non solo nello spirito invisibile, ma anche nella storia visibile. Oggi, firmare i documenti
2
con il bel titolo di “servus servorum Dei” non basta più; occorre esserlo davvero agli occhi dei popoli,
La vera Chiesa? Quella dove c’è più verità? No, è quella dove c’è più amore! Buona vita!
Gruppo biblico “Le Sante Radici” השרשים הקדושים
francescogaleone@libero.it

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *