41° ANNO DI ASCESA AL CIELO DI TERESA MUSCO

Teresa-Musco-1

TERESA MUSCO 025TERESA MUSCO 004TERESA MUSCO 011TERESA MUSCO 016TERESA MUSCO 024TERESA MUSCO 027tERESA mUSCO 014TERESA MUSCO 002SABATO SCORSO, RICORRENDO IL 41° ANNO DI ASCESA AL CIELO DI TERESA MUSCO, IL VESCOVO MONS. GIOVANNI D’ALISE HA PRESIEDUTO, PRESSO LA CATTEDRALE,  LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA.                                                                               FOLTA LA  PRESENZA DI RELIGIOSI E FEDELI ACCORSI ANCHE DA FUORI REGIONE. di Paolo Pozzuoli

Se per Tosca fu “lunga” l’attesa già ai primi raggi del sole e quindi si chiedeva “perché indugiano ancor?”, l’attesa per quanti – e non vorremmo stare nei loro panni, in primis di don Franco Amico e don primo Poggi, del dr. Francesco Guarino e del prof. Antonio Tubiello – da quasi 41 anni inseguono il sogno, anzi, sorretti dalla fede,  pazientemente contano che inizi per davvero l’iter per la canonizzazione di Teresa Musco, non solo è lunga, ma dura e bramosa. Certo, l’iter è talmente lungo, cavilloso e  complesso che qualcuno, con molta superficialità e approssimazione, si è chiesto davanti ad una ben nutrita platea in modo quasi provocatorio teso più a far risuonare un applauso fuori programma piuttosto che riscuotere consensi, ed ha lanciato: “ma Papa Francesco è a conoscenza della tortuosità dell’iter che porta agli onori degli altari? Quando interverrà per semplificare l’iter? ”.  Non abbiamo titoli per discuterne e rispondere ma, con tatto e le dovute cautele, molto modestamente intendiamo osservare che bisognerebbe mettere le mani ovvero modificare il Diritto canonico e revisionare le norme che sanciscono l’iter stesso. “La strada per la canonizzazione è sempre lunga” – rammenta don Franco Galeone, salesiano, filosofo, scrittore – “e, a volte, per qualcuno ci si dimentica anche che l’iter, iniziato da tempo immemorabile, nel corso degli anni ebbe ad arenarsi senza un perché”. “Figura emblematica, personaggio simbolo della lunga dimenticanza” – continua don Franco – “il trascurato non è altri che il Santo Beda, noto più come Venerabile, dichiarato tale (Venerabile) 1200 anni dopo la morte” (monaco e storico inglese, vissuto fra il 673 ‘circa’ ed il 26 maggio 735, fu elevato agli onori degli altari quale ‘Dottore della Chiesa’ soltanto il 13 novembre 1899 ndr). Si sono avute – l’abbiamo vissuto – canonizzazioni sancite in tempi molto, ma molto più brevi; non per questo però possono prestarsi a indagini e/o commenti vari  commenti come solitamente abbiamo l’abitudine di fare sfoggiando tutta la nostra libertà di pensiero: senza volerci girare troppo intorno, va tutto accettato per fede. E ritorniamo a Teresa Musco, ricordata sabato scorso – nel 41° anno della nascita al cielo – presso la Cattedrale di Caserta con una  solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo, S. Ecc.za Mons. Giovanni D’Alise. Concelebranti padre Francesco Minucci da Forino, padre Antonio da Mugnano del Cardinale, don Mario Minichiello, don Primo Poggi, don Enzo Carnevale, padre Lorenzo dei Carmelitani scalzi di Maddaloni e padre Andrea, superiore dello stesso Ordine, padre Massimo OFM di Perugia, don Giuseppe Tubiello, don Andrea Monaco, padre Franco Amico, don Giuliano Lilli, parroco di S. Maria Ausiliatrice in Roccaravindola, «IS», custode di una teca contenente la memoria di un prodigio straordinario, don  Luigi Maria Marone, parroco della Chiesa S. Antonio di Padova in Omignano Scalo, fondatore dell’Associazione ‘figli della Divina Passione’ che ha assunto ruolo e compiti di direttore della corale formata da un eccezionale gruppo musicale (Antonello alla chitarra ed organo, Mario, Rosa e Carmine, coristi (assente giustificata Sonia che, in pari data, ha festeggiato con i suoi cari il 25° anno di matrimonio: le giungano i nostri più sentiti ed affettuosi auguri) e partecipanti i diaconi Antonio Grasso della Cattedrale di Caserta ed Emilio Cioffi della Diocesi di Isernia-Venafro, autore delle parole e musica del meraviglioso testo composto per Teresa, titolato “SEMPLICEMENTE”. Cattedrale ancora una volta gremita nonostante la giornata afosa: è l’attestazione che in tante, ma in tante persone sia le privilegiate che hanno conosciuto, in vita, Teresa, l’hanno frequentata, hanno pregato insieme e ricevuto parole di conforto che le tante altre alle quali, con squisita sensibilità, rigorosa intelligenza e straordinaria lungimiranza, sono state trasmesse e  recepite compiutamente le virtù e i doni ricevuti da Cristo Gesù,  è viva la memoria di Teresa Musco e, con fede e molta pazienza, … aspettano. Tutti quanti, con la dovuta compostezza e l’attenzione possibile, hanno ascoltato il commento al Vangelo di mons. D’Alise: intenso, chiaro, efficace, di grande semplicità. Non occorre, infatti, interpretarlo, ma … attuarlo.  In particolare, il Vescovo ha ricordato che “Il vero rapporto con Dio è in spirito e verità e Gesù è l’unico salvatore; è Lui che nella sua volontà ci salva; il dono che Dio ci ha fatto stamattina è nei versetti del cap. 19 di Matteo perché nella vita di questa cristiana (Teresa), eroica, ho potuto notare la sua fede attraverso la strada della Provvidenza; è una fede percepita come quella dei bambini; a chi è come loro appartiene il regno dei cieli; i bambini si fidano, non fanno calcoli; è un dono di natura; solo così possiamo essere degni del rapporto con Dio: spontanei, senza calcoli, senza interessi; non è facile con tutto quello che succede dentro e fuori di voi nel mondo intero; non è facile neppure per Dio smontare la superbia degli uomini che è sconfinata; allora domando: sono come un bambino e mi appartiene il regno dei cieli o tento di mettere le mani nel cielo? Ho visto che in Teresa il dolore è stato accolto con semplicità ma anche con la sofferenza ha creduto con il cuore di un bambino: si è fidata, ha accettato; ho visto nella sua vita quanto è stato duro il rapporto con il padre terreno, ma questo non le impedito di credere in Dio, nelle Sue parole. Teresa racconta la durezza del rapporto con il padre ma questo non l’ha allontanata da Dio, anzi. Speriamo che la Chiesa riconosca quanto è nel disegno di Dio. Mettiamoci nelle Sue mani per farci modellare e non facciamo riferimento alle parole del Vangelo che ci fanno comodo. Il Signore ci guidi e Maria SS. Benedica il nostro cammino per essere figli di Dio non solo di nome, ma veramente”. Completiamo con la relazione di don Franco, l’intervista esclusiva di don Luigi Maria Marone e note sul convegno “Crocifissi col Crocifisso” tenutosi a Napoli, venerdì 19 maggio 2017. Relazione don Franco: “Ecc.za Rev.ma, desidero esprimerle il mio personale ringraziamento e di tutti quelli che hanno conosciuto Teresa Musco e ne hanno assimilato la spiritualità nei Piccoli Cenacoli di preghiera sparsi un po’ dovunque. La sua benevola partecipazione si ricollega in modo particolare a tutti i vescovi che l’hanno preceduta nella Cattedrale Episcopale di Caserta, a partire da mons. Vito Roberti (subito dopo la chiamata al cielo di Teresa – tre mesi – inoltrò la richiesta di documenti e testimonianze; peccato però che non ha lasciato niente scritto di quando correvo da lui con in braccio il Bambinello di Teresa che lacrimava sangue), mons. Francesco Cuccarese (inoltrò la richiesta per l’inizio della Causa diocesana alla Congregazione della Causa dei Santi), mons. Raffaele Nogaro (ha sollecitato con diverse lettere le due Congregazioni dei Santi e della Fede), mons. Pietro Farina (nonostante la sua grave malattia, con insistenza ha chiesto a Roma di togliere l’obstare) e tutto questo è avvenuto sempre con la partecipazione di tutti i componenti la Conferenza Episcopale Campana e i relativi Eminenti Cardinali. Ultimamente, è intervenuto anche il Cardinale Crescenzio Sepe. Il 19 maggio scorso a Napoli presso la Facoltà di Teologia dell’Italia Meridionale hanno espresso, secondo le loro personali competenze, la spiritualità dei Santi Crocifissi con il Crocifisso ed inserito fra tutti questi la vita di Teresa Musco. Molto importante, a proposito, l’intervento di Padre François-Marie Léthel, Carmelitano della Pontificia Accademia Romana di Teologia, e anche di Padre Luigi Borriello, Professore di Spiritualità, attualmente Provinciale dell’Italia meridionale. Ecc.za, abbiamo recepito e comunicato a tutti quelli che hanno chiesto e continuamente ci chiedono di Teresa il suo personale desiderio e anche la necessità di pregare lo Spirito Santo perché la illumini, le dia coraggio, certezze per quello che dovrà intraprendere. Conoscendo il suo desiderio, identico al nostro, le assicuriamo il nostro continuo appoggio e insistenza nella preghiera e come sempre, proprio seguendo l’esempio di Teresa, nella più grande ubbidienza e collaborazione. Grazie, eccellenza”.                                                                                        don Luigi Maria Marone: “Ringrazio la SS. Trinità; è questo il primo pensiero che elevo a Dio per il dono semplice e umile di questa creatura, esempio vivente a tutti i battezzati. Voglio anche esprimere la mia gratitudine al vescovo di Caserta, mons. Giovanni D’Alise, e al lavoro eccezionale e lodevole di don Franco per far conoscere e divulgare sempre più la conoscenza di questa donna e il lavoro che Teresa ha svolto per la Chiesa e, in modo particolare, per i sacerdoti offrendosi, per quanto possibile, per la giusta causa e assicurandoci che il Signore ci ama e continua ad amarci specialmente in questi tempi in cui siamo tutti chiamati a dare ragione della nostra fede. Teresa non si è mai rifiutata di obbedire alla volontà della Chiesa e a donare il suo contributo per espiare anche le colpe del mondo. Le sono grato e parimenti sono grato a quanti come lei si offrono per essere strumenti nelle mani di Dio”.                                    Nell’occasione, abbiamo appreso da don Franco che il 19 maggio u.s. si è avuto in Napoli, presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – sezione S. Tommaso d’Aquino – il Convegno di Studi “Crocifissi col Crocifisso” – L’esperienza mistica in una società di grande attivismo – coordinato dal prof. Pasquale Giustiniani, Docente di Filosofia PFTIM, suddiviso in due parti. Nella prima parte (Tra spiritualità, ascetica e mistica) si sono avuti gli interventi dei proff. Luigi Borriello, Docente di Spiritualità PFTIM sul tema “La mistica nella croce del Novecento italiano” e François-Marie Léthel, Docente di Spiritualità – Teresianum, su “La mistica del Sangue di Cristo in Teresa Musco, alla luce di Caterina da Siena e Teresa di Lisieux”. Nella seconda parte (Un fenomeno multiprospettivo), si sono alternati: Gaetano Di Palma,  Docente di Sacra Scirittura – PFTIM sul tema “Fondamenti biblici della mistica dei ‘crocifissi col Crocifisso’”, Antonio Ascione, Docente di Filosofia – PFTIM su “Fenomeni mistici tra simbolismo, pietà popolare e rischi di derive”, Giuseppe Falanga, Docente di Teologia dogmatica – PFTIM su “La ‘lezione mistica’ della liturgia”, Gianpiero Tavolaro, Docente di Teologia dogmatica – PFTIM su “L’edizione dei Diari di Teresa Musco: un primo bilancio”. È stato – come dire – un convegno nel quale tutti gli illustri relatori intervenuti, ciascuno per la propria parte di competenza, hanno evidenziato le virtù della mistica Teresa, ‘crocifissa col Crocifisso’, e pertanto degna di “attenzione sia dai punti di vista storico, teologico e biblico, che dal punto di vista della storia della spiritualità, della liturgia, della simbologia del sacro”.

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *