1984: LE PREMONIZIONI DI ORWELL

 

di Raffaele Cardillo

 Obama 1

Dobbiamo ritenere e, purtroppo ammettere che, quanto presagito dal grande scrittore inglese George Orwell nel suo libro denuncia, 1984, è sempre di drammatica attualità, un’intuizione precorritrice di quanto si sta verificando ai giorni nostri, con una dovizia di particolari che ha dello sconcertante.

 Rileviamo, inoltre, possibili analogie tra il protagonista immaginario del romanzo Winston Smith e Edward Snowden, ex agente CIA, ”gola profonda” del NSAGATE, più noto come DATAGATE, la talpa che ha svelato al mondo l’esistenza di PRISM, programma globale di spionaggio statunitense.                                             Entrambi sono depositari di quegli ideali di libertà che, spinti da un rigurgito d’insofferenza, li inducono a ribellarsi al potere costituito, pur facendone parte.                                                                                 Essi si sentono investiti da un richiamo divino che li costringe a rinnegare questa tremenda calamità e naturalmente disposti fino al supremo sacrificio, convinti di  non barattare la loro dignità con atti di sottomissione, di genuflessione al sistema imperante che, manipola e controlla le menti con la cancellazione del passato e il condizionamento del presente, attraverso il monopolio dell’informazione.

Una società distopica, ossia una realtà non desiderabile, da aborrire, che mostra un totalitarismo lucido, graffiante, teso all’annullamento dell’io cosciente, usando blandizie sino a inoculare “sostanze dolci” generando paradisi fittizi, sgombrando angosce e paure immotivate fino al raggiungimento del Nirvana.

Non diventa sufficiente obbedire alle regole, bisogna delegittimare anche il pensiero e, soprattutto, l’anima!

Notizie dell’ultima ora denunciano il coinvolgimento degli Stati dell’intera Europa occidentale, nazioni considerate amiche e tuttavia sottoposte all’occhio vigile del Grande Fratello, uno sguardo indiscreto che viola e mette a nudo le debolezze, i segreti più reconditi dell’animo umano.

Si scopre che nessuno è immune, non vi sono zone franche, tutto è controllato con precisione chirurgica.

I capi di Stato europei, naturalmente indignati, stanno agitando lo spettro di rappresaglie, come quello di bloccare i negoziati per la realizzazione della zona di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti.

Le diplomazie, intanto, si stanno adoperando alacremente, per comporre questo dissidio dagli aspetti inquietanti.   

Dopo Wikileaks, organizzazione web internazionale che pubblicò i documenti riservati della diplomazia dello Stato Nordamericano, ecco che un nuovo terremoto sta imbrattando la facciata dell’Amministrazione Obama.

Questa serie di avvenimenti ci sta portando al convincimento che la guerra non si combatte più con le armi tradizionali, vi sono altri mezzi di offesa più sottili e penetranti che destabilizzano il potenziale Stato avversario, smascherando le sue paure, le incertezze, facendo venire alla luce le sue incapacità ribaltandone lo status quo.

Un indebolimento progressivo che tarpa le ali e induce a modificare azioni o interventi ritenuti prioritari, un ripiegamento che rallenta i processi decisionali sovvertendone gli indirizzi.

Una guerra, dunque, combattuta con mezzi incruenti, senza vittime apparenti, ma ugualmente letale ed efficace nei risultati.

Il fiorire di queste società occulte, dirette emanazioni della massoneria, è da addebitarsi al perseguimento di politiche di asservimento e annientamento della personalità, ed hanno come obiettivo un Nuovo Ordine Mondiale, eliminando alla radice venti di fronda, intervenendo in ogni situazione sospetta di eterodossia e di deviazionismo, comminando castighi esemplari a possibili dissenzienti, rei di aver contravvenuto alla precettistica, ai decaloghi messianici imposti, con rigore spartano, dai quali è impossibile astenersi.

Al tintinnìo delle catene delle vecchie navi negriere, si contrappone l’attuale silenzio assordante del blocco della sinapsi, un corto circuito delle informazioni nei collegamenti tra neuroni, sapientemente orchestrato dai novelli mercanti della mente.

Una nuova stirpe si staglia all’orizzonte, un popolo di zombie, totalmente privo di spirito critico e di capacità di discernimento.

Sarà instaurato un nuovo linguaggio, opportunamente limato e depurato, dalle cognizioni generanti forme di pensiero, contrastanti con le linee guida del Grande Timoniere.

Che cosa fare per arginare questa tremenda iattura?

Bisogna insorgere, denunciare come hanno fatto i nostri due eroi positivi che, pur consci, delle terribili rappresaglie, hanno tracciato la strada, su cui s’incammineranno gli uomini liberi.  

 

Mattia Branco

Ho diretto, ho collaborato con periodici locali e riviste professionali. Ho condotto per nove anni uno spazio televisivo nel programma "Anja Show".

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