13 OTTOBRE 2010: CAIAZZO RICORDA MONTE CARMIGNANO
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 di Federica Landolfi
CAIAZZO – 13 ottobre 2010, Caiazzo: una giornata dedicata alla memoria e al ricordo, la memoria delle 22 vittime dell’eccidio di Monte Carmignano e il ricordo di tantissimi giovani che hanno sacrificato e sacrificano la loro vita per la Patria. Istituzioni, associazioni, cittadini e scolari si sono ritrovati all’interno del cimitero per riflettere sul passato e sul presente e soprattutto per tracciare il futuro, un futuro che sarà nelle mani di chi oggi è tra i banchi e che ha una grande responsabilità : partecipare ad un progetto generale di pace “altrimenti l’elenco delle vittime è destinato a crescere. 22 caiatini, per lo più donne e bambini, furono uccisi barbaramente – ha spiegato il sindaco Giaquinto che, emozionato, ha aperto la cerimonia di commemorazione – quel 13 ottobre del 1943 rappresenta un momento importante nella storia di Caiazzo e dell’Italia intera e non va dimenticatoâ€. “Il testimone sarà consegnato a voi giovani – ha aggiunto l’avvocato Insero che ha rappresentato i familiari delle vittime – Oggi è una giornata importante perchè tutto deve fondarsi sulla memoria e il ricordoâ€. Ha preso poi la parola il procuratore Albano, cittadino onorario di Caiazzo: “Mi piace pensare oggi le 22 vittime che stringono la mano ai 4 alpini morti in Afghanistan. Il massacro del 13 ottobre ha segnato per la sua tragicità ma anche dal punto di vista umano, storico e giudiziario (il riferimento è andato alla condanna all’ergastolo giunta dopo 50 anni)â€. “La guerra divide la memoria unisce perchè abbiamo gli stessi valoriâ€, ha aggiunto il console tedesco Much. Ha parlato della “guerra come negazione del dirittoâ€, il vicequestore di Caserta, mentre ha ribadito che “bisogna ricordare Monte Carmignano ogni giorno e insegnare il suo significato soprattutto nelle scuole†il vicesindaco Tommaso Sgueglia che dal 2003 si occupa di eventi volti proprio al ricordo e ha annunciato l’istituzione del Premio Monte Carmignano. “La nostra associazione ha fatto della parola pace il proprio simboloâ€, questo invece il punto di vista dell’associazione “Amici di Ochtendung†nella persona del presidente Oreste Insero. “Attraverso la storia che stiamo studiando – ha detto il baby sindaco Vincenzo Manzi – ci siamo resi conto che la guerra è distruzione e morte per cui noi, come futura generazione, cercheremo di essere portatori di paceâ€. Ha chiuso con la benedizione don Antonio Chichierchia che, con la sensibilità di sempre, si è rivolto ai ragazzi e ha detto: “Fate tesoro di quello che è stato appena detto nel senso del rispetto e dell’amore reciprociâ€. Erano presenti anche delegati delle Forze dell’Ordine, dell’Associazione dei Carabinieri in Congedo, del Circolo Anziani, dirigenti scolastici, consiglieri comunali, rappresentanti della Protezione Civile e giornalisti, per l’occasione è giunta in città anche una tv francese che si sta occupando del caso.