11 maggio: VIVO DEL SORRISO DI MARIA
a cura di Giuseppe Paolo
Il conte De Bruissard così ci racconta un fatÂto di cui egli stesso fu protagonista. “Ero a CanÂtets, nel tempo in cui si parlava tanto delle apÂparizioni di Lourdes. Non credevo allora né alÂle apparizioni, né all’esistenza di Dio: ero un aÂteo. Avevo letto in un giornale del paese che il 16 luglio BerÂnardette aveva avuto un’apparizione e che la Vergine le aveva sorriso, e perciò avevo deciso di recarmi a Lourdes per cunoÂsità . Mi recai dunque in casa dei genitori, e trovai BernardetÂte seduta alla porta, intenta a rammendare un paio di calze. DieÂtro mia richiesta, ella mi parlò delle apparizioni con una semÂplicità e una sicurezza che mi turbarono. – Ma insomma, le dissi, come sorrideva quella bella SiÂgnora? La piccola pastorella mi guardò con aria di stupore, poi dopo un istante di silenzio, esclamò: O Signore, bisognerebbe essere un santo del cielo per rifare quel sorriso! Io mi sentivo disarmato. No, non mentiva, ed io ero lì per gettarmi in ginocchio davanti alei per chiederle perdono. E BerÂnardette allora disse: – Poiché vi professate peccatore, io vi farò il sorriso della Vergine. Allora si alzò lentamente in piedi, conÂgiunse le mani e abbozzò un sorriso talmente celeste, quale io non ho mai visto su labbra mortali. Vidi il suo viso riflettere uÂna luce che mi turbò. Senza accorgermi ero già caduto in giÂnocchio davanti a lei persuasa di avere visto il sorriso di Maria sul volto di Bernardette. Da quel giorno porto in me, in fondo all’anima quel sorriso. Ora vivo del sorriso di Maria!”.
Fioretto: Se avrò qualche dubbio sulla mia fede, mi rivolÂgerò da qualche bravo sacerdote che certamente con l’aiuÂto di Maria, saprà consigliarmi e… sorridermi.
Giaculatoria: O Maria, Madre mia, guarda il mio doloÂre, guarda la mia solitudine, guarda in fondo al mio cuore: sorridimi!
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12 maggio: MI ONORO DI ESSERE SUO SERVO
Maria è la nostra Regina e noi siamo i suoi sudditi felici, i suoi soldati, i suoi fedeli servitori, orgogliosi di obbedire ad oÂgni suo minimo cenno. I suoi sudditi si onorano di incoronarÂla con le corone più preziose e adornarla dei monili più belli, degni della più bella Regina che Dio ci abbia mai dato. Chi ha visto infatti il suo sorriso non ha più desiderato altro dalla viÂta. I suoi soldati sono il risultato di un’accurata selezione. AbÂbiamo la Legione di Maria, composta di fedelissimi, fondata nel 1921 dall’irlandese Frank Duff, e l’Armata Azzurra, sorta nel 1947, per diffondere in tutto il mondo il messaggio di FaÂtima; la Madonna poi si è scelta lei personalmente, in tutto il mondo, un esercito di sacerdoti, suoi fedeli soldati, pronti ad obbedire ad ogni suo invito e a dare anche la vita per lei. Si tratta del Movimento Sacerdotale Mariano, aperto anche ai laiÂci e da lei fondato l’8 maggio 1972.
  I suoi servi si prosfrano umilmente davanti a lei proclaÂmandosi suoi fedeli servitori, felici di poter baciare quel pieÂde soavissimo che schiacciò il capo del serpente antico. QueÂst’ultimo fatto è confermato non solo dal “protovangelo”, ma anche dalle apparizioni del 1830 (Medaglia miracolosa) a S. Caterina Labouré, cui la Madonna apparve col serpente sotto i piedi. “Io stesso mi onoro di essere suo umile servo, come inÂsegna il Montfort, e tale ho voluto essere per pagare i miei deÂbiti verso Dio in mancanza di opere buone”. Si tratta naturalÂmente di una servitù d’amore, come succede in tutto ciò che riguarda Dio e non di una schiavitù d’odio, come succede in ciò che riguarda il mondo.
Fioretto: Devo diventare sempre più convinto di far parte dei fedelissimi di Maria col diffondere la sua devozione nell’ambiente in cui vivo.
Giaculatoria: “Dischiudimi, o Maria, del ciel le porte, quando sarò vicino alla morte”.
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